Springsteen: liberami dal nulla | L’anti biopic sul Boss | Recensione

Il voto di Nerdface:
3.5 out of 5.0 stars
| Titolo originale | Springsteen: deliver me from nowhere |
|---|---|
| Lingua originale | inglese |
| Paese | USA |
| Anno | 2025 |
| Durata | 119 minuti |
| Uscita | 23 Ottobre 2025 |
| Genere | Biopic Musica |
| Regia | Scott Cooper |
| Sceneggiatura | Scott Cooper |
| Fotografia | Masanobu Takayanagi |
| Musiche | Jeremiah Fraites |
| Produzione | 20th Century Studios Gotham Group Night Exterior Bluegrass 7 |
| Distribuzione | Walt Disney Studios Motion Pictures |
| Cast | Jeremy Allen White Matthew Anthony Pellicano Jeremy Strong Paul Walter Hauser Stephen Graham Odessa Young Gaby Hoffmann Marc Maron David Krumholtz Johnny Cannizzaro Harrison Gilbertson Chris Jaymes |
Il voto di Nerdface:
3.5 out of 5.0 stars
«Non esistono luoghi se tu non esisti»
Sempre molto difficile rimanere lucidi e imparziali quando si tratta d’analizzare una qualsiasi cosa riguardi un artista che conosci e ami da più di quarant’anni: che sia un disco, un libro o, come in questo caso, un film a lui dedicato. Liberami dal nulla, in originale Deliver me from nowhere, di Scott Cooper, è la trasposizione cinematografica dell’omonimo libro di Warren Zanes, in cui si parla della creazione dell’album Nebraska, di Bruce Springsteen.
Il disco più cupo del Boss
Il disco più cupo, livido e sofferto dell’artista statunitense. Liberami dal nulla, appunto, si concentra su un periodo molto particolare e specifico della vita di Bruce Springsteen, gli anni in cui stava lavorando all’album Nebraska, tra il 1981 e il 1982. Dopo il successo di The river e del relativo leggendario ed estenuante tour, il Boss stava attraversando momenti difficili, intimi e interiori, creativi ed emotivi.
Un anti biopic
Il film di Scott Cooper non è una biografia tutto incluso, piuttosto un ritratto profondo, quasi meditativo, di un uomo che sceglie di tornare a uno stato più nudo e sincero della sua arte. Bruce Springsteen stesso ha definito il film un «anti biopic»: non l’epopea della carriera, dunque, ma uno scorcio doloroso, creativo e profondamente umano.

Jeremy Allen White nel ruolo di Bruce Springsteen arriva a picchi interpretativi davvero molto alti. Molti critici sottolineano come non abbia cercato d’imitare il Boss nei gesti o nella posa, ma d’entrare nella sua emotività, nel peso del silenzio, nella sua vulnerabilità.
Il lavoro sostenuto dalla star di The Bear è realmente sbalorditivo nella perfetta rappresentazione e riproduzione della voce di Bruce Springsteen, nel parlato e soprattutto nel cantato. Jeremy Strong, inoltre, come Jon Landau nel ruolo di manager, produttore e amico, è un sostegno emotivo forte nel film, non solo nella funzione gestionale tipica, ma come figura che condivide dubbi, offre sostegno, un dialogo più cogente.
Il ruolo del padre
Stephen Graham, il padre di Bruce Springsteen, «Dutch», ha momenti molto potenti: il conflitto, il peso della storia familiare, i rimorsi. Non è un personaggio malvagio, o semplicemente antagonista, ma complesso. Dal punto di vista stilistico e tecnico, Scott Cooper sceglie una regia riflessiva, spesso silenziosa, che mira più al sentire che allo stupire con colpi visivi o esplosivi.
Introspezione e silenzi
Le scene introspettive, le ombre, la luce che filtra nella casa o nella stanza di registrazione, il peso del silenzio: tutto questo funziona, in molti momenti, per rendere palpabile la tensione interna di chi deve inventarsi qualcosa e, al contempo, affrontare se stesso. Ci sono, però, anche alcuni cliché: i flashback dell’infanzia, che mostrano un giovane Bruce Springsteen alle prese con un padre alcolizzato e con le tensioni domestiche, le scene d’ispirazione quasi romantica e tradizionale, il conflitto fra successo atteso e bisogno di ritirarsi interiormente.

All’inizio, Liberami dal nulla può apparire un po’ traballante proprio su questi elementi, a volte anche un po’ retorico. Ma, col passare del tempo, la regia e le interpretazioni si stabilizzano in una direzione più autentica, dando un respiro quasi autoriale al tutto. Merito anche di una scenografia azzeccata e una fotografia efficace, che donano all’intera pellicola la giusta atmosfera.
La musica al centro
La musica è ovviamente centrale. I brani di Nebraska, la scelta di mostrare le registrazioni intime, il contrasto fra la fama che preme e il desiderio di tornare a qualcosa di più semplice, di più rough, funzionano bene per far comprendere meglio cosa abbia rappresentato quell’album nella carriera di Bruce Springsteen. Jeremy Allen White regala al pubblico gli sguardi giusti per disegnare la caparbietà fortemente determinata di Bruce Springsteen, che voleva che il disco uscisse a tutti i costi esattamente come lo aveva pensato, scritto, cantato, suonato e inciso su un nastro, senza neanche la custodia.
Nebraska
Chi conosce Nebraska e la storia di Bruce Springsteen molto bene potrebbe aspettarsi una ricostruzione dettagliata di ogni canzone, ogni influenza, ogni processo creativo, ma Liberami dal nulla non pretende d’essere un documentario. Alcune semplificazioni narrative, tempi compressi, personaggi secondari meno esplorati possono lasciare il desiderio di maggiore profondità. Le scene raccontate come flashback o i momenti ispirati che sembrano usciti da un sogno possono risultare ridondanti, ma per fortuna non sono tanti.

Come fan, si nota quando il film indugia negli stereotipi del rocker tormentato o del padre assente, anche se qui ci sono i momenti in cui queste dinamiche sono trattate con molta sensibilità. Il rischio, di cui alcuni parlano, è che il pubblico non fan possa trovare il film lento, il tema oscuro, privo di climax tradizionale, frustrante. Ma forse questo è proprio ciò che rende Liberami dal nulla interessante per chi cerca qualcosa di più vicino al Bruce Springsteen reale e non solo al mito.
Gli aspetti centrali per i true fan
Liberami dal nulla presenta quattro aspetti fondamentali per chi si professa true fan del Boss. Innanzitutto una nuova lente su Nebraska, inteso non come fenomeno isolato, ma come scelta artistica dolorosa, radicale, con Bruce Springsteen che quasi sacrifica tutto, compreso l’amore, per cercare la verità interiore. Poi c’è il peso della storia personale, quel contesto che non scompare mai anche quando Springsteen diventerà una leggenda.
La performance: Jeremy Allen White, per quanto nessuno potrà mai essere esattamente Bruce Springsteen, riesce a far immaginare quel Boss che scrive nel silenzio, che osa restare «alogorroico», che evita gli applausi per ascoltare il suo io più profondo. Infine, l’aspetto emotivo, spesso ignorato nei grandi biopic: la depressione, i dubbi, la solitudine, il confronto con se stessi. Non c’è troppo di quello che fa spettacolo, ma c’è molto di quello che scuote.
Un film onesto…
Liberami dal nulla non è un film perfetto, ma è probabilmente uno dei biopic più onesti che Bruce Springsteen abbia ispirato finora. È una specie di meditazione sull’arte, sull’essere un artista in quel momento, in cui il successo c’era già, ma la verità sembrava aver bisogno di una voce più piccola, più silenziosa, più rischiosa.
… anche per chi conosce Nebraska
Per chi conosce Nebraska, Born to run, Darkness on the edge of town, per chi ha ascoltato Bruce Springsteen in mezzo secolo di cambiamenti, Liberami dal nulla può commuovere e riflettere: non solo su cosa abbia significato quel disco, ma su quanto il Boss abbia dovuto sacrificare per restare fedele a se stesso: non la fama, ma la pace, la leggerezza e l’innocenza.

Più di una volta vi ritroverete con un groppo in gola e gli occhi gonfi di lacrime, un po’ come quando la puntina del vinile cade sui solchi di Nebraska e parte l’armonica: «I saw her standin’ on her front lawn…».
Il trailer di Springsteen: liberami dal nulla
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| Titolo originale | Springsteen: deliver me from nowhere |
|---|---|
| Lingua originale | inglese |
| Paese | USA |
| Anno | 2025 |
| Durata | 119 minuti |
| Uscita | 23 Ottobre 2025 |
| Genere | Biopic Musica |
| Regia | Scott Cooper |
| Sceneggiatura | Scott Cooper |
| Fotografia | Masanobu Takayanagi |
| Musiche | Jeremiah Fraites |
| Produzione | 20th Century Studios Gotham Group Night Exterior Bluegrass 7 |
| Distribuzione | Walt Disney Studios Motion Pictures |
| Cast | Jeremy Allen White Matthew Anthony Pellicano Jeremy Strong Paul Walter Hauser Stephen Graham Odessa Young Gaby Hoffmann Marc Maron David Krumholtz Johnny Cannizzaro Harrison Gilbertson Chris Jaymes |











