«Siamo supereroi che agiscono per il bene della giustizia»

Il mondo vive un momento di relativa pace. Mentre Vegeta e Goku sono sul pianeta di Beerus ad allenarsi con Broly, Junior ha deciso di dedicarsi a Pan, la quale mostra del potenziale ma sembra ancora acerba. Suo padre Gohan, invece, continua nella sua parabola discendente, concentrandosi più sullo studio che sul suo allenamento, consapevole del fatto che, in evenienza, Goku e Vegeta sarebbero pronti a difendere la Terra.

Nuovi cyborg

Nel frattempo però, il Fiocco Rosso, la società criminale finanziatrice della creazione di Cell da parte del Dottor Gero, ingaggia il nipote dello scienziato, affidandogli il compito di creare due nuovi cyborg in grado di sconfiggere i nostri eroi. Riluttante all’inizio, il Dottor Hedo accetta con l’inganno, credendo infatti di combattere la malvagia Capsule Corporation.

Junior e Gohan

Il giovane scienziato porterà quindi a termine due temibilissime creazioni, con una terza pronta a subentrare e sulla quale, però, non riesce a esercitare alcun controllo. Una volta arrivata la minaccia, Junior e Gohan si ritrovano a doverla sconfiggere da soli, proprio perché Goku e Vegeta sono impegnati nell’allenamento sul pianeta di Beerus.

Per i puristi di Dragon Ball Z, Super Hero è un film che potrebbe far storcere il naso. In effetti, l’anime diretto da Tetsuro Kodama è fondamentalmente una commedia. A differenza di altri lungometraggi, però, il tono scanzonato è di grandissimo livello. Infatti le battute assurde in puro stile Toriyama, il quale ha curato la sceneggiatura, riescono sempre nell’intento di strappare una risata. Da Junior che tiene in mano il cellulare, manco fosse il capo dei boomer, fino al canale Youtube di Carmine, lo sgherro del Fiocco Rosso, Dragon Ball Super: Super Hero arriva direttamente a essere il miglior lungometraggio a tema Dragon Ball.

Divertimento ed emozioni

Nonostante questo traguardo non sia impossibile da raggiungere, vista la bassa qualità di molti degli anime tratti dalla creazione di Akira Toriyama, Super Hero riesce, oltre che a divertire, anche a emozionare. Il pathos tipico di Dragon Ball non è completamente accantonato, anzi, il climax del film è un rimando a forse una delle più belle scene di Dragon Ball Z. Nella complessità del tono e della trama, non solo basata sulle proverbiali botte da orbi, Dragon Ball Super: Super Hero ha il merito di sembrare davvero un film e non la solita ora e mezza di scazzottate (che comunque non si disdegna).

Fan service, ma con stile

Sebbene sul finale il fan service si faccia sentire particolarmente, con alcuni espedienti privi di alcun senso, i fan più accaniti di Gohan e Junior potranno sicuramente gioire sul finale.

Adesso passiamo all’argomento più delicato: la CGI. Per la prima volta nella sua storia, infatti, il franchise di Dragon Ball vede un suo prodotto animato realizzato completamente in Computer Grafica. Nonostante la circostanza abbia fatto storcere il naso a molti, le animazioni Super Hero risultano invece fluide per la maggior parte del tempo. Certo, niente potrà battere l’estetica degli OAV di Dragon Ball Z, però possiamo dire che, in fondo, TOEI è riuscita comunque a portare dignitosamente a casa il risultato.

Una nuova vita

Dragon Ball Super: Super Hero, sebbene sia lontano dai toni di Dragon Ball Z, riesce comunque a conquistare i cuori degli appassionati della creazione di Akira Toriyama. Certamente da considerarsi una visione leggera, il film di Tetsuro Kodama riesce però a donare nuova vita al franchise.