Gerard Butler: l’attore che guidò la resistenza alle Termopili
Gerard Butler
«In Scotland I’m just like a lot of other guys, but in America I’m seen as a very strong masculine guy».
Lo sciupafemmine
Hollywood ha un debito grandissimo col Vecchio Continente, che da sempre fornisce attori di grande caratura usati dall’industria cinematografica per sbancare il botteghino. Anche Gerard Butler è un figlio dell’Europa: nasce in Scozia, ma si trasferisce presto in Canada, dove inizia, giovanissimo, a mostrare un certo talento nella recitazione. Talento che, però, una volta tornato in patria, sarà dissuaso a esercitare, a vantaggio di una più sicura carriera come laureato in Giurisprudenza. Come spesso accade, è il destino a metterci una pezza e a reindirizzare la vita di Gerard Butler verso la carriera che lo renderà famoso in tutto il mondo.
Gli inizi della carriera
Sarà infatti il collega Steven Berkoff ha suggerirgli di partecipare a un provino per Coriolano. Trattandosi di Inghilterra non potevano che essere esordi teatrali. Nel 1996, però, Gerard Butler è già pronto al passo verso il grande schermo: l’occasione è il film, molto apprezzato, La mia Regina (1997), dove ha l’occasione di recitare al fianco di Judi Dench, che per la pellicola ricevette diverse nomination per altrettanti premi. Se anche si tratta di un ottimo inizio, il meglio (e il peggio) dovevano ancora arrivare.
Ed è subito roba(ccia) nerd
A iniziarlo alla cinematografia nerd è infatti un altro film, Dracula’s legacy (2000), che lo vede protagonista nei panni del famoso conte ematofago. Il film vorrebbe essere una rivisitazione del classico mito del vampiro, ma non brilla in quasi nessun reparto e perfino la recitazione di Gerard Butler sembra troppo spinta, pur senza mostrare mai i denti. Altro mezzo passo falso nel ruolo d’antagonista in Tomb Raider: la culla della vita (2003), secondo film ispirato alle avventure videoludiche della più procace saccheggiatrice di tombe mai vista. Lo ricorderete: a indossare i panni di Lara Croft era una peratissima e voluttuosa Angelina Jolie.
Dello stesso anno è anche Timeline, tratto da un romanzo di Michael Crichton: vede al lavoro ancora archeologi, ma stavolta invischiati in un brutto caso di viaggi temporali, dalle consuete conseguenze negative. Non è un film brutto, ma non siamo di fronte a nulla di particolare e probabilmente quanti di voi l’hanno visto non ricordano nulla.
Finalmente roba nerd di livello
Per arrivare a qualcosa che realmente lasci il segno, dobbiamo essere noi a compiere un passo avanti nel tempo e arrivare all’anno 2007, all’uscita in sala di 300, fedelissima riduzione cinematografica del fumetto di Frank Miller.
300 è un film capace di spaccare letteralmente in due il mondo nerd. Da una parte chi lo apprezza, perché molto simile al fumetto; dall’altra chi invece nota le differenze con la vera storia degli spartani alle Termopili e identifica una forte componente xenofoba nella sceneggiatura.
Ovviamente per noi si tratta di un piccolo cult e l’interpretazione di Gerald Butler nei panni di Re Leonida è parte integrante del piacere che proviamo e riproviamo a ogni nuova visione della pellicola.
Le commedie romantiche
Il fatto che nello stesso anno l’attore sia anche protagonista della commedia romantica PS: I love you e di Shattered: gioco mortale potrebbe facilmente individuare nel 2007 il suo anno di svolta. Sicuramente la fama raggiunta con 300 lo spinge molto in alto nell’Olimpo degli attori che adoriamo, ma a essere onesti anche gli anni precedenti ai pettorali spartani lo avevano preparato al meritato successo; la sua non è un’esplosione improvvisa, quanto il frutto di un percorso avviato e mai abbandonato. Una miccia a lunga durata che poi, sì, arriva alla deflagrazione, ma che ha nella meticolosa preparazione il suo più grande pregio.
300 non sarà l’unico suo film di successo. Recentemente sembra giunta a conclusione una saga che lo ha reso celebre, più negli USA che da noi, al fianco di Morgan Freeman. In sala, infatti, è arrivato il terzo atto della serie Attacco al potere, questa volta fregiata pure dalla presenza di Nick Nolte. Eppure, continuano a non mancare i passi falsi, come il catastrofico (in tutti i sensi) Geostorm (2017) o ancor prima Gamer (2009), che partiva da una buona premessa, ma senza riuscire a svilupparla degnamente.
Un ruolo da cattivo
Ultimo ma non ultimo, ci fa piacere citare Gods of Egypts (2016), che lo vede protagonista nei panni del Dio Seth. Il film sembra uno di quelli brutti, ma in realtà nasconde più di tante buone intenzioni. Visivamente spettacolare, quando non indugia troppo nel cliché di genere avventuroso, facendo il verso a La mummia, riesce a offrire quanto gli si chiede e vedere Gerard Butler nei panni del cattivo è molto esaltante.