«Cosa ha preso i suoi occhi?»

Dopo il preludio pubblicato gratuitamente da BAO Publishing in occasione del Free Comic Book Day dello scorso anno, finalmente è arrivato in fumetteria e libreria il primo capitolo de Il mito del Frutteto di Ossa, il nuovo universo narrativo creato Jeff Lemire e Andrea Sorrentino, coi colori di Dave Stewart.

Lo stesso incubo

Si tratta di una serie di storie autoconclusive horror, tutte però appartenenti allo stesso incubo, verrebbe da dire. Il trio lo avevamo già apprezzato nel bellissimo Gideon Falls, sempre edito da BAO Publishing, e quindi la curiosità è grande, come le aspettative.

John Reed

Il passaggio è dunque il titolo dell’esordio de Il mito del Frutteto di Ossa. La storia vede un geologo di nome John Reed recarsi da solo presso un’isoletta, abitata solo da fratello e sorella, entrambi apparentemente un po’ squinternati. Il motivo della visita, che scomoda nell’uomo tragici ricordi legati alla perdita della madre, risiede nella scoperta di un buco nel terreno, di cui non si vede il fondo. L’ispezione della voragine avrà, ovviamente, conseguenze sanguinose.

Il mito del Frutteto di Ossa esordisce nel solco di quanto avevamo pregustato nel suo Preludio, con atmosfere e una storia che riportano ai tanti racconti allucinati di Edgar Allan Poe.

Il trio è affiatato e nelle pagine de Il passaggio possiamo trovare tutte le caratteristiche della loro cifra stilistica, dai dialoghi oscuri, ai colori carichi di nero, blu e viola e dai quali il rosso scarlatto del sangue sgorga luminoso, ma soprattutto nella costruzione delle tavole, che esplode in occasione della prima ispezione del pozzo. Se amate le atmosfere horror che lasciano più domande che risposte, Il passaggio è la lettura per voi: un affresco contemporaneo di incubi antichi.