Il Signore degli Anelli

Il voto di Nerdface:
5.0 out of 5.0 stars

Pro

  • Grafiche mozzafiato
  • Unico nel suo genere
  • Cooperatività appagante
  • Impegnativo

Contro

  • Coinvolgimento tematico sotto le aspettative
  • Alla lunga può stancare
  • Regolamento con imprecisioni
Titolo originale Il Signore degli Anelli
Pubblicazione Fantasy Flight Game
Editore italiano Stratelibri
Anno 2000
Autore Reiner Knizia
Designer Reiner Knizia
Genere Avventura
Meccanica Cooperativa
Giocatori 2-5
Età 12+

Il voto di Nerdface:
5.0 out of 5.0 stars

Ho scoperto Tolkien da piccolo, grazie a quel cartone animato, prodotto nel Regno Unito e datato 1978, intitolato The Lord of the Rings. In realtà era un po’ angosciante per un ragazzino e non andò neanche troppo bene al botteghino, infatti non fu realizzato il sequel come da progetto e la narrazione si fermò poco dopo Le Due Torri, secondo volume della trilogia di Tolkien. Nonostante ciò, il cartone era ed è ritenuto un piccolo capolavoro, anche per aver saputo ricreare piuttosto bene le suggestioni del mondo della Terra di Mezzo. Infatti, lo stesso Peter Jackson ammette d’aver tratto spunto da quest’ultimo per realizzare la sua fortunata trasposizione cinematografica de Il Signore degli Anelli. La Terra di Mezzo fu curata da Tolkien fin nei minimi dettagli: lo scrittore britannico ebbe il potere di creare un immaginario talmente ampio, da diventare un fenomeno culturale globale. Questo fa sì che, per qualsiasi opera anche solo ispirata alla Trilogia dell’Anello, si debba rispettare il canone voluto dall’autore e tutte le regole che ne conseguono, anche se si tratta soltanto di un gioco da tavolo.

Tematiche e Genere

Il Signore degli Anelli è un gioco da tavolo cooperativo per 2-5 giocatori, edito da Stratelibri e progettato da Reiner Knizia agli inizi del 2000. Ripercorre le vicende tratte dal libro attraverso i suoi punti salienti ed è rivolto ai fan della saga e Fantasy in generale. È però consigliato a tutti, in quanto le tematiche non sono propriamente condizionanti ai fini del gioco.

il signore anelli gioco da tavolo box recensione nerdface

La durata e il semplice approccio alle regole fanno sì che Il Signore degli Anelli sia adatto a ogni tipo di giocatore, anche al meno avvezzo; la cooperatività è resa benissimo grazie alla caratterizzazione del viaggio degli Hobbit (Frodo, Sam e compagni), che ogni giocatore dovrà impersonare. Il gioco è innovativo e praticamente unico nel suo genere, grazie all’interazione di meccaniche in grado di creare un ibrido attraverso l’utilizzo delle carte, il tabellone in stile Tira & Muovi e i segnalini pescati in modo casuale, che fungono da motore di gioco. La cooperatività è, dunque, un elemento imprescindibile, fulcro attorno al quale si alternano strategia  e casualità. I luoghi più celebri della Terra di Mezzo sono utilizzati come scenario e cornice, mentre in secondo piano troveremo i personaggi e gli eventi più importanti del libro, spesso  solo citati per effettuare azioni (eventi) o utilizzati come carte jolly (personaggi).

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La grafica è molto curata e realizzata splendidamente, grazie ai disegni di John Howe, storico illustratore tolkieniano, il quale ha contribuito anche alla realizzazione visiva dei film di Peter Jackson. Il coinvolgimento tematico è, però, sotto le aspettative, in quanto la caratterizzazione degli eventi e di gran parte dei personaggi risulta essere in secondo piano ai fini del gioco.

Contenuto

All’interno della scatola de Il Signore degli Anelli possiamo trovare diversi componenti d’ottima fattura, tra cui 100 carte, 3 tabelloni, più di 50 segnalini e 1 dado: i materiali risultano essere duraturi. Il regolamento, seppur non propriamente conciso e scritto in maniera approssimativa, risulta essere di facile apprendimento sia a un neofita, sia al giocatore più esperto: in sostanza, il gioco è molto più facile da spiegare che da apprendere attraverso il libro delle regole. Il manuale in sé riporta alcuni errori e lascia spazio a molteplici dubbi, che rimarranno irrisolti. Di controparte, l’idea d’inserire una sinossi de Il Signore degli Anelli in riferimento a ogni scenario affrontato dai giocatori risulta essere davvero azzeccata. Come detto, il gioco, seppur apparentemente complesso, si basa su meccaniche semplici da mettere in atto: tutto gira intorno ai Tasselli Storia, ovvero alcuni segnalini da pescare in maniera del tutto casuale e che controllano la serie degli eventi che andremo ad affrontare.

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La partita si sviluppa principalmente su un tabellone che indica il viaggio della compagnia Hobbit, il suo livello di corruzione e la pedina Sauron. Il viaggio è diviso in 3 rifugi (dove poter prendere respiro e oggetti utili) e 4 scontri, vero nucleo del gioco. I 4 luoghi sono Moria, Fosso di Helm, Tana di Shelob e Mordor. Ogni scontro è caratterizzato da tre o più percorsi, di cui uno principale. Grazie alle carte con i relativi simboli, si potrà decidere quale intraprendere in base alla strategia adottata dal gruppo. Spesso saremo costretti a seguire vie alternative, al fine di non ritrovarci in situazioni spiacevoli. I tasselli, dunque, rappresentano gli eventi che nel corso del viaggio la compagnia dovrà affrontare, del tutto aleatori. Le carte rappresentano le azioni che i vari hobbit possono decidere di fare per superare quel luogo senza troppi danni. È presente anche un dado: a differenza di uno comune, ha solamente risultati negativi e rappresenta le azioni e la potenza di Sauron, in quanto il dado tende a corrompere i piccoli mezzuomini. Lo scopo del gioco sarà quindi riuscire a superare tutti e 4 gli scenari rimanendo in vita, sia che esso finisca a causa della tabella eventi, sia perché la compagnia raggiunga la fine del percorso. Bisognerà accumulare anche diversi segnalini vita, necessari a non subire danni una volta finito lo scontro. Si potranno guadagnare anche alcune rune, con il fine d’evocare Gandalf, validissimo aiuto per i giocatori: ma proprio per questo dovrà essere utilizzato in modo davvero strategico. Il Signore degli Anelli si conclude se Sauron riesce a corrompere il portatore dell’anello o se quest’ultimo riuscirà a distruggere l’anello sul Monte Fato.

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La dipendenza dalla lingua è bassissima, fatta eccezione per la descrizione degli eventi o dei luoghi presenti nel tabellone principale. Il Signore degli Anelli si basa totalmente sull’uso delle carte e dei tasselli storia, con i relativi simboli; solo le carte leggendarie e le carte personaggi contengono una parte di testo. L’incidenza aleatoria è assai elevata, ma in questo caso non sembra essere un fattore negativo, anzi ci fa immergere ancora di più nell’imprevedibilità del viaggio. Spesso questa casualità permette al gruppo di riflettere meglio prima di muoversi o di scegliere quale strategia adottare, vagliando ogni possibile soluzione. La scalabilità è molto bassa e l’unica espansione tradotta in italiano non rende il gioco ancora più accattivante, se non per qualche partita. Ed è per questo che sorge il problema maggiore: la bassa longevità. Infatti, per quanto siano presenti due modalità (Media e Difficile) e la variabilità dell’accadere degli eventi rende ogni partita diversa dalle altre, Il Signore degli Anelli si racchiude sempre nelle stesse poche azioni e nelle stesse tattiche, per quanto siano usate in maniere e tempi diversi. Il divertimento è assicurato, ma alla lunga, se ripetuto senza sosta, potrebbe risultare noioso.

Conclusioni

Il Signore degli Anelli presenta un rapporto tra componentistica e il suo costo d’acquisto davvero ottimo: basti pensare che, nonostante il corposo contenuto, con circa 30 euro si può acquistare una copia del gioco. L’elevata giocabilità lo rende un titolo adatto anche ai neofiti o a quanti non masticano alla perfezione il mondo di Tolkien, per i quali corre in aiuto la sinossi dell’opera contenuta nella confezione. In più, la durata delle partite pone Il Signore degli Anelli nel novero dei giochi da tavolo tutto sommato veloci, cui si sommano una grafica molto curata e un alto livello di eventi casuali da fronteggiare. A fare da contraltare, però, un numero limitato di strategie possibili da adottare, che incidono sulla longevità. Sarebbe auspicabile inserire una modalità in solitario e ulteriori tabelloni scontro non guasterebbero; allo stesso tempo si dovrebbero caratterizzare in maniera maggiore tutti gli elementi del libro, sia i personaggi che gli eventi.

Gianluca Danaro
Andrea Cervellieri
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Colonna Sonora

Titolo originale Nomadland
Lingua originale inglese
Paese USA
Anno 2020
Durata 98 min
Uscita 29 Aprile 2021
Genere Drammatico
Regia Chloé Zhao
Sceneggiatura Chloé Zhao
Fotografia Joshua James Richards
Musiche Ludovico Einaudi
Produzione Cor Cordium Productions
Hear/Say Productions
Highwayman Films
Distribuzione The Walt Disney Company Italia
Interpreti Frances McDormand
David Strathairn
Gay DeForest
Patricia Grier
Linda May
Bob Wells
Charlene Swankie
Angela Reyes
Carl R. Hughes
Douglas G. Soul

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