Perché la terza stagione ci ha fatto fare pace con Twin Peaks

l'agente cooper e david lynch guardano fuori dal finestrino di una macchina nella terza stagione di twin peaks - nerdface

Twin Peaks

laura palmer è ancora il volto del poster di twin peaks per la terza stagione di 25 anni dopo - nerdface

«Salve agente Cooper, ti rivedrò ancora tra venticinque anni…».

Quando feci (quasi) pace con David Lynch

Non sono un amante del non detto o degli spiegoni. Mi piace scoprire la verità un po’ alla volta, magari grazie a un dialogo o a un dettaglio. Ma se c’è un mistero esigo una spiegazione plausibile, anche solo accennata. Quando, infatti, con la scusa della poetica, un autore risolve gli edipi delle proprie storie attraverso situazioni inverosimili o nonsense, resto deluso. Così, io e David Lynch non siano mai andati troppo d’accordo. Eppure, dopo venticinque anni abbiamo fatto la pace. Ma andiamo con ordine…

Fantasia visionaria

«Sta per succedere ancora». Chi conosce queste parole, sa bene quale orribile segreto presagiscano. Un segreto che ha avuto (per l’appunto) bisogno di un quarto di secolo per essere solo parzialmente svelato, permettendo a noi poveri ragazzini del tempo di tornare a guardarci allo specchio senza paure. Mi riferisco a I segreti di Twin Peaks, la serie TV nata nel 1990 dalla folle fantasia visionaria di David Lynch e Mark Frost.

Uno spartiacque

Twin Peaks rappresenta il primo, vero spartiacque tra la televisione di una volta e quella contemporanea. Nessuno può immaginare come sarebbe stato il mondo delle serie TV senza le avventure dell’agente Cooper e di tutti gli altri protagonisti della storia più misteriosa, macabra, kitsch e al tempo stesso cool mai apparsa sul piccolo schermo.

l'agente cooper è seduto in un salone con laura palmer nella terza stagione di twin peaks - nerdface

Per completezza, andiamo a fare un riassunto che, vi si avvisa, presenterà qualche spoiler: ma prima mettete in sottofondo l’indimenticabile colonna sonora di Angelo Badalamenti…

Dove eravamo rimasti?

La vicenda si svolge nell’immaginaria cittadina di Twin Peaks, a un tiro di schioppo dal confine canadese, dove tutti conoscono tutti e ognuno si fa i fatti altrui. Una mattina, però, un orribile omicidio sconvolge l’apparente calma di tutti i giorni. Il cadavere incellofanato della giovane Laura Palmer sconvolge la vita dei residenti. La ragazza, infatti, è legata per differenti ragioni alle esistenze di molti cittadini.

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Figlia esemplare e di buona famiglia per alcuni, sfrontata e in cerca di avventure pericolose per altri, Laura è al centro di numerose, torbide vicende, che saranno inesorabilmente scoperchiate dal protagonista della serie, l’eccezionale agente speciale Dave Cooper del FBI.

Un detective bizzarro

Interpretato da Kyle McLachlan, attore feticcio di David Lynch, questo sbirro bizzarro è forse il più prossimo parente di Sherlock Holmes. Sostenuto da un approccio deduttivo scientifico estremamente solido e razionale, eppure mentalmente aperto grazie a un percorso iniziatico svolto in Tibet, Cooper guadagna velocemente la stima delle forze dell’ordine locali, con cui riesce a districare la fittissima tela di inganni, menzogne e segreti che costringono tutti i potenziali colpevoli a nascondere sempre frammenti di verità.

nella terza stagione di twin peaks l'agente cooper si guarda allo specchio - nerdface

Una verità che, però, scopriremo essere ben al di là di ogni ipotesi logica. Il vero nemico, infatti, è un’entità malvagia identificata come Bob che, dopo essersi impadronito del corpo del padre di Laura, l’avvocato Leland Palmer, ha ucciso sua figlia, rea d’averlo respinto come partner sessuale.

Bob

Quando Cooper riesce a incastrare il colpevole, però, se lo vede sfuggire dalle mani perché Bob, fracassando a testate il cranio del povero Leland, si libera della prigionia del suo corpo per tornare nella misteriosa Loggia Nera, un non-luogo mistico popolato di creature malvagie, interessate agli uomini perché affamati di garmonbozia, un alimento ricavato dalla sofferenza umana.

Un finale terribile

Dopo aver affrontato numerose altre avventure, Cooper riesce infine a entrare nella Loggia Nera, ma qui è sconfitto da Bob che, in quello che ricordo come il finale più terribile di tutti i tempi, s’impadronisce del corpo dell’agente, lasciando lui prigioniero della dimensione oscura, noialtri nel panico più totale.

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La folle risata allo specchio, in cui vediamo Bob come riflesso di Cooper, infatti, è sicuramente il picco di sconcerto televisivo della mia vita. Per nulla catartico, è il prequel Fuoco cammina con me, film diretto sempre da David Lynch nel 1992, in cui scopriamo più che altro gli ultimi giorni della povera Laura.

Venticinque anni di preghiere

Ci sono voluti venticinque anni di preghiere per convincere gli autori a riaprire questa vicenda, esattamente il periodo predetto da Laura Palmer a Cooper nella Loggia Nera sul quando si sarebbero rivisti: nel 2017. La terza stagione vede infine la luce grazie a Showtime, che produce il vero e proprio seguito della storia, con tutti i membri disponibili del cast originale. Durante questo periodo, Bob-Cooper imperversa nel mondo reale, finché il nostro eroe riesce a tornare sulla Terra, col compito di riportare Bob al suo posto.

Un’impresa difficile

Tuttavia, non sarà affatto facile riuscire nell’impresa, in quanto il mitico agente si ritrova sulla Terra con le facoltà intellettive di un neonato. Lo scoramento del pubblico per l’avere ritrovato il proprio eroe in queste condizioni è immenso, ma alla fine, dopo una serie di gag irresistibili e irriverenti, Cooper ritrova il suo senno, pronto a confrontarsi col suo malvagio doppelgänger.

nella terza stagione di twin peaks l'agente cooper ossserva una donna da una porta a vetri - nerdface

In ossequio al suo modus, David Lynch non ci fornisce tutte le spiegazioni che avremmo voluto, lasciando, se non tutto, molto alla nostra interpretazione. Tuttavia, forse per il senso di colpa nell’aver lasciato l’impressionabile pubblico per un quarto di secolo in balìa del suo mostro peggiore, ci fa la concessione di una serie di sequenze che, in parte, spiegano la genesi di Bob nel nostro mondo e, addirittura, un vero e proprio scontro finale, in cui il Bene trionfa sul Male.

Torta di ciliegie e caffè!

Anche se per poco, perché ovviamente il sadico regista conclude la terza stagione rimischiando tutte le carte e lasciandoci ancora una volta in preda di dubbi, paure e incertezze. Come dopo una sfida all’ultimo sangue, però, ritengo d’avere ricevuto soddisfazione perché, la seppur discutibile scelta del pugno verde (questo dovete vederlo, se no…) mette di fatto un punto alle mie paure di fanciullo. Almeno fino alla prossima serie, per la quale stiamo già pregando da un po’… E adesso, se permettete, vorrei proprio una porzione di torta di ciliegie e un ottimo caffè!

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