«Faith, remember that!»

Arriverà il 23 Aprile su Netflix una nuova serie TV composta di 8 episodi e che potrebbe diventare un piccolo fenomeno. Tratta dal ciclo dei romanzi di Leigh Bardugo, Tenebre e Ossa è ambientata in un mondo immaginario dilaniato da una guerra civile, nel quale una generazione di uomini e donne dotati di poteri magici e chiamata Grisha sta cercando di risolvere un evento creato dal  primo della sua stirpe.

Signore dell’Oscurità, creò in circostanze poco chiare l’enorme Faglia d’Ombra, un lingua impossibile da fendere con luci normali che inghiottì tutti gli sfortunati abitanti che si ritrovarono in essa, trasformandoli in mostri pronti a divorare chiunque dall’esterno provasse ad attraversarla. Il Paese è dunque tagliato in due, fedele rappresentazione degli schieramenti chiamati a fronteggiarsi: da un lato il Re sostenuto dall’organizzazione dei Grisha, guidata dal Generale Kirigan (Ben Barnes), il più potente di tutti i maghi; dall’altra la parte povera della Nazione, desiderosa di ribellarsi al giogo del sovrano e, soprattutto, della magia.

Un’antica profezia

Tutti, però, attendono che s’avveri la profezia in cui s’annuncia l’arrivo di una Grisha capace di manipolare la luce e in grado di distruggere, così, la Faglia d’Ombra. Sulle spalle della giovane orfana Alina Starkov (Jessie Mei Li) ricade questa pesantissima eredità. Vive nella parte povera del Paese e ha un rapporto più che fraterno col soldato tracciatore Malyen Oretsev (Archie Renaux), col quale sin da piccola era sempre riuscita a sfuggire al controllo dei Grisha e ai loro test per scoprire quali bambini iniziassero a sviluppare poteri magici, per sottrarli alle loro case e portarli dall’altra parte della Faglia d’Ombra, a costo di grandi pericoli.

I Grisha

I Grisha, infatti, vivono in una sorta d’enclave dorata e si vestono con divise che ne rispecchiano i poteri, tra chi manipola il fuoco, i venti o abbia altri tipi di capacità. Quando Alina manifesterà i suoi poteri di luce, sarà catturata e portata al cospetto del Generale Kirigan, perché sia allenata per arrivare a essere pronta a seguire un destino tracciato da altri per lei.

L’evento, naturalmente, fa precipitare la situazione, tra la fazione favorevole ad Alina che la considera una santa davanti alla quale inchinarsi, e chi invece desidera la sua morte per mantenere lo status quo o per dichiarare l’indipendenza. Tenebre e Ossa condensa nel primo episodio questi eventi, presentando numerosi personaggi destinati a intrecciare le loro strade.

Bianco e nero

Ovviamente, gli schieramenti cambieranno con lo sviluppo della trama e non sempre luce e tenebre saranno semplici da distinguere e di conseguenza le pedine non potranno mai dirsi sicure di stare sul bianco o sul nero, in questa scacchiera. La trama non presenta elementi particolarmente innovativi, ma può contare su personaggi ben caratterizzati e interpretati dal cast, tra i quali spicca il gruppo di tre criminali desideroso di riscuotere la taglia su Alina, che rappresenta l’elemento più interessante e imprevedibile di Tenebre e Ossa.

Il vero punto di forza della serie, però, è nelle scenografie e soprattutto nei costumi. L’ambientazione ha forti richiami con la Russia d’inizio Novecento, nei nomi dei personaggi, nelle divise militari caratterizzate dai colbacchi, negli scenari naturali in cui domina la tundra e in altri piccoli dettagli che riportano al mondo ortodosso, come le tante icone sacre presenti nelle abitazioni.

I costumi

Gli abiti dei Grisha, inoltre, si distinguono per gli ornamenti e i ricami coi quali è possibile riconoscere da subito la scuola di magia di chi li indossa. Tenebre e Ossa è certamente un prodotto di qualità, pur presentando, come avviene nella sua storia, luci e ombre. Merita una visione, con il consiglio di guardare più alla ricostruzione di questo mondo immaginario che alla trama in senso stretto.