«Ciao nonno, io vado a fare un giro»

Perché oggi, tra kaiju, sciamani e giganti affamati la vicenda di un giovane appassionato di pesca dovrebbe meritare d’essere pubblicata? Perché lungo la canna di Sanpei, nell’arco del movimento che il ragazzo pescatore compie per gettare l’esca in acqua, ruotando sui suoi sandali, arcuando la schiena e lasciando scorrere il mulinello, corrono tematiche profonde come le acque che naviga e universali.

Un’edizione sorprendente

Star Comics ha così proposto sul mercato una nuova edizione di Sanpei: il ragazzo pescatore (sì, proprio con la enne), seconda stagione del manga che giunse in Italia sotto forma d’anime sui canali privati nei primi anni ’80, firmata da Takao Yaguchi. L’edizione è sorprendente e non solo per la sovraccoperta che ripropone al tatto la pelle squamata di un pesce.

Prefazione e postfazione

Per i lettori che vorranno cimentarsi nelle nuove avventure di Sanpei, il consiglio è leggere prefazione e postfazione di questo primo volume di 224 pagine della Tribute edition proposta dall’editore perugino, firmate entrambe dal suo autore.

Takao Yaguchi spiega, infatti, ai lettori per quale motivo sia tornato a Sanpei dopo tanti anni dalla chiusura delle sue storie, dedicando la seconda serie a un altro grande maestro del fumetto nipponico, Shotaro Ishinomori, dopo la sua scomparsa. Le righe scritte dall’autore sono ricche d’umanità e offrono chiavi di lettura altrimenti destinate a restare celate; allo stesso modo, ci permettono di scoprire quanto d’autobiografico esista nelle pagine di Sanpei.

Alla ricerca del kunimasu

Introdotto da alcune pagine a colori, Sanpei: il ragazzo pescatore è ambientato anni dopo la prima serie. L’amato nonno del giovane non c’è più ed è proprio rivolgendosi a lui che inizia la lunga avventura che vedrà Sanpei e l’inseparabile Kyoshin gettarsi sulle tracce di un pesce ritenuto estinto per colpa dell’impatto dell’uomo sull’ambiente, il kunimasu, un tipo di salmone dalla livrea nera.

Non restate in superficie

Così, Sanpei: il ragazzo pescatore si snoda tra dissertazioni scientifiche sul numero di branchiospine e ciechi pilorici del kunimasu, leggende e cronache locali legate al pesce e porzioni di storia regionale alternate a dissertazioni sulle migliori esche da usare. L’apparente noia di una vicenda così cadenzata lascia invece spazio alla sorpresa, quando si dispiega il livello di sensibilità grazia alla quale Sanpei diventa il catalizzatore di riflessioni sulla salvaguardia ambientale, così drammaticamente attuale, e sull’importanza delle tradizioni e dei legami familiari. Non restate in superficie, impreziosite la vostra collezione anche con quest’opera imperdibile.