«Si perde quando si rinuncia»

Arriva finalmente al cinema in evento speciale dall’11 al 17 Maggio e in anteprima il 10 in lingua originale The first slam dunk, scritto e disegnato da Takehiko Inoue, probabilmente lo spokon più famoso di sempre. La storia tratta del match tra la scuola superiore Shohoku e la Sannoh, che nel manga è raccontato proprio alla fine: una scelta narrativa comprensibile, tenendo conto che adattare 101 episodi di anime sarebbe stato impossibile.

Ryota Miyagi

Il punto di vista è quello di Ryota Miyagi, personaggio che indossa la maglia numero 7 e playmaker della squadra di basket della Shohoku High School, che incontriamo nelle prime scene da bambino, intento a imparare le basi del gioco da Sota, suo fratello maggiore. Gli eventi esplorano il complicato rapporto di Miyagi con la famiglia: suo fratello muore infatti in un incidente in mare quando Ryota è ancora piccolo.

L’imbattibile Sannoh

La tragedia accresce la sua ambizione e il desiderio di realizzarsi in ambito sportivo. La sua squadra ha guadagnato un posto al torneo nazionale come rappresentante della prefettura di Kanagawa, nonostante sia un liceo sconosciuto. Ryota è dunque pronto, assieme ai suoi compagni di sempre, ad affrontare l’imbattibile Sannoh, il team campione del torneo nazionale.

La differenza tra le squadre è abissale: alla Shohoku sono ammessi capelli colorati, acconciature particolari e orecchini, a voler rappresentare un liceo pubblico di un quartiere popolare, mentre la Sannoh, con le sue camicie bianche e le teste rasate, è un collegio privato collegato a una prestigiosa università, un confronto che amplia il tema di riscatto e di redenzione.

Spazio ai protagonisti

Complice di questo taglio è pure la scelta molto importante di concentrare la quasi interezza dell’anime su un’unica lunga partita e di dedicare allo stesso tempo il giusto spazio a tutti i personaggi, evidenziando come ognuno di essi sia differente.

Abbiamo Takenori Akagi, denominato «gorilla» per la sua stazza, Capitano della squadra e suo mentore; Hanamichi Sakuragi, dai capelli rossi accessi, il personaggio che s’assume il carico del comic relief; Kaede Rukawa, il più gracile e il più forte della squadra; infine Hisashi Mitsui, il più ambizioso tra tutti.

Spavalderia e valori positivi

Nella loro spavalderia, i ragazzi dimostrano tutti un animo buono, trasmettono e incarnano pur nei loro difetti valori positivi. L’esempio migliore è dato da Mitsui, che da teppista diventa simbolo dello Shohoku per spirito di sacrificio e abnegazione. The first slam dunk è infatti anche questo: un racconto di formazione in cui i protagonisti acquistano una maturità e consapevolezza tali da permettere loro di liberarsi di tutti i pesi della società.

La scelta di concentrarsi solo sull’atto finale è stata una sfida, ma di quelle ben riuscite. La partita è il momento clou, dove entrambi i team si sfidano tra azioni di attacco e difesa, tra slow motion e primi piani funzionali all’adrenalina, come se stessimo guardando in prima linea l’intera partita.

Il massimo potenziale

Ovviamente Ryota spicca come star principale dell’anime e il pubblico non potrà fare a meno di tifare per lui, un giovane che nonostante le sventure della vita non smette mai d’aggrapparsi alla sua passione, lottando e crescendo per raggiungere il suo massimo potenziale e senza dimenticare di costruire un senso d’unione coi suoi compagni.