«Signore, fa che siano carini con lui»

Sotto l’aspetto colorato, divertente e bambinesco, Wonder nasconde abilmente un drammatico mondo, capace di far riflettere e intenerire anche il più duro dei cuori. E non lo fa in modo scontato o banale, mettendo in mostra il dolore. Wonder è molto di più: è una favola in cui tutto è addolcito e mitigato, fino a risultare più leggero di una nuvola. Tratto dal romanzo omonimo di R.J. Palacio e orchestrato, sia per regia che per sceneggiatura, da Stephen Chbosky, Wonder è il modo migliore per passare due ore leggere, alla fine delle quali uscirete dalla sala incredibilmente arricchiti, carichi di speranza e di gentilezza.

Il primo giorno di scuola

August Pullman, detto Auggie, è tra i bambini più sensibili e intelligenti della sua età. Vive in un clima di protezione e d’amore smisurato; il suo migliore amico è suo padre, con cui ama vedere Star Wars e giocare ai videogame. È solo un bambino molto felice e deve affrontare il suo primo giorno di scuola. Come dice anche lui, «non ci sarebbe niente di male», è un momento che tutti devono affrontare, prima o poi.

Un bambino fuori dall’ordinario

Peccato che August non sia come gli altri: ha subìto numerosi interventi chirurgici, necessari per farlo sopravvivere a causa di un gravissimo problema riscontrato sin dalla sua nascita. A pagare le conseguenze, purtroppo, è il suo aspetto esteriore.

Questa è la motrice di Wonder e si svolge con una leggerezza a tratti disarmante. Nonostante, infatti, la premessa fortemente drammatica e alcuni grandi snodi ancora più dolorosi, si respira un’allegria quasi surreale in tutta la storia. Non esistono personaggi, almeno tra i principali, davvero e profondamente negativi; non ci sono situazioni eccessivamente sgradevoli.

Un film per tutte le età

Al centro c’è Auggie con le sue difficoltà e attorno a lui ruotano tutti i comprimari e ognuno di essi sarà il tassello di un puzzle, volto ad aiutare il bambino a superare il suo primo giorno di scuola. Pieno di citazioni e riferimenti, Wonder è il film perfetto per ogni età, soprattutto per i bambini. Il clima sereno caratterizzante tutta la vicenda consente di far emergere con le giuste dosi una delle morali più importanti per la nostra epoca: siate gentili.

Una storia corale

Inoltre, benché il cardine del film sia Auggie, Wonder riesce a essere un’opera corale: cambia spesso il punto di vista della storia e il testimone passa alla sorella o agli amici del protagonista, facendo sì che si abbia la visione più completa possibile della storia e di come il diverso influenzi chiunque sia chiamato a incontrarlo sulla propria strada.

Wonder, inoltre, vanta un cast davvero d’eccezione, con la sfavillante e imprevista coppia formata da Julia Roberts e Owen Wilson, in grado entrambi di sostenere tutta la sceneggiatura con una grazia tale, da far fatica a inquadrarli, almeno in alcuni momenti, come due genitori alle prese con una situazione così complessa.

Serenità e dolcezza

Contribuiscono a permetterci di respirare il clima di serenità e di dolcezza della vicenda, quasi mai di profondo dolore o di pietà, queste ultime caratteristiche di facile impatto per una storia così.

Wonder riesce ad affrontare la tematica della diversità in modo originale e unico, riuscendo a elevarsi a storia universale e non unicamente legata al tema, drammaticamente attuale, del bullismo. È un film perfetto per i più piccoli, ma sa parlare in modo potente a tutte le generazioni.