«Mi vedeva nel modo in cui volevo essere visto»

Ispirata a una storia realmente accaduta, Baby reindeer è una miniserie di 7 episodi incentrata sul tragico caso occorso al drammaturgo, sceneggiatore e attore scozzese Richard Gadd, il quale interpreta l’aspirante comico Donny Dunn. Il soggetto e la sceneggiatura sono proprio di Gadd; la produzione di Clerkenwell Films.

Una serie divenuta un caso

Uscita l’11 Aprile scorso su Netflix, Baby reindeer è balzata subito in classifica del canale in streaming, una vera e propria serie da non perdere. Del resto, ha persino partecipato alla corsa per gli Emmy ed è diventata un fenomeno che ha coinvolto migliaia di telespettatori, appassionatisi a tal punto alla storia da andare a googlare i nomi dei protagonisti realmente coinvolti nella vicenda.

La forza di Richard Gadd

Ad aver suscitato tanto interesse, viene da chiedersi, sono stati senz’altro gli aspetti emotivi posti in risalto da Baby reindeer, grazie all’umanità e all’empatia con cui Richard Gadd ha affrontato temi scottanti, come lo stalking e gli abusi sessuali, raramente rappresentati dal lato maschile, e per il modo con il quale si è confessato nella sua interpretazione, quasi per esorcizzarli.

Inoltre, ci piace citare una nota leggera: l’Hawley Arms, pub dove si verifica l’episodio da cui scaturisce tutta la vicenda di Baby reindeer, sarà stato certamente riconosciuto dagli appassionati di musica, divenuto famosissimo, al centro di Camden Town, grazie all’assidua frequentazione di Amy Winehouse, quand’ancora era una giovane sconosciuta.

Martha

Mentre svolge il suo lavoro di barman all’Hawley Arms, dunque, Donny si troverà invischiato nella trappola dello stalking quando, allegramente e senza sospetto, offre una tazza di tè a una cliente in indubbia difficoltà emotiva ed economica di nome, Martha, interpretata da Jessica Gunning. Da questo gesto innocuo e d’umanità, scaturirà però una serie drammatica di eventi, che vedranno Donny perseguitato dalla donna per quasi quattro anni.

Una stalker di professione

Martha si rivelerà, infatti, una stalker di professione, capace d’eludere la legge e di fingersi persino avvocato, e renderà la vita di Donny un vero incubo. Questo contesto riporta alla memoria di Donny una fase drammatica della sua vita, quand’era drogato e poi abusato sessualmente dal noto scrittore Darrien O’Connor.

Il racconto di Baby reindeer pertanto s’infittisce grazie alle molteplici dinamiche psicologiche messe in scena, i cui risvolti si intrecciano e confondono, provocando conseguenze drammatiche nella vita di Donny. Il merito della serie è proprio in questa capacità di spiegare come certi fenomeni possano verificarsi e quando sia profondamente difficile liberarsene.

Liberarsi dagli abusi

Le difficoltà sono molteplici, a partire dalle istituzioni cui non sempre si chiede aiuto in prima battuta, per paura o per la vergogna, e che spesso non accolgono facilmente certe denunce di natura così delicata. Ma sono scandagliate le stesse relazioni sociali, amorose, d’amicizia e professionali, anch’esse destinate a rimanere invischiate, macchiate e deformate in storia come questa.

L’unica strada

Solo passando dalla comprensione di noi stessi e delle nostre fragilità, che sembrano al contrario portarci lontano dalla soluzione dei problemi, arriveremo a sciogliere i nodi più complessi. Questo sembra dire Baby reindeer, una serie assolutamente imperdibile.