Bryce Dallas Howard: la corsa (sui tacchi) di una figlia d’arte
Bryce Dallas Howard
«I definitely managed to do different kinds of things».
Oltre ai tacchi c’è di più
Come potreste facilmente intuire dal colore dei capelli e dal cognome, Bryce Dallas Howard è figlia d’arte di Ron Howard, attore prima e regista poi che ha sempre prestato attenzione al sense of wonder nei suoi film. Bryce Dallas Howard è cresciuta quindi masticando cinema: sappiate che Tom Cruise le ha fatto da babysitter in più occasioni ed è balzata alla fama mondiale grazie ai due Jurassic World, che la vedevano co-protagonista insieme a Chris Pratt.
Una corsa indimenticabile
Ve la ricordate sicuramente intenta a correre sui tacchi a spillo per sfuggire al T-Rex. Sappiate, però, che non ha esordito coi dinosauri. Ho deciso, quindi, di nominare alcuni film nei quali c’era Bryce Dallas Howard, anche se probabilmente non ve ne siete accorti.
La trilogia del papà
Iniziamo con un trittico interessantissimo, nel quale Bryce Dallas Howard non ha ruoli da protagonista, ma è diretta sul set da papà Ron. Nel 1995 arriva il bellissimo Apollo 13, nel quale il regista porta sullo schermo praticamente tutta la famiglia: genitori, figlia e fratello minore.
Nel 2000, invece, è la volta de Il Grinch, dove lo stesso Ron Howard fa un cammeo insieme alla figlia e alla moglie. Ma il fiore all’occhiello della trilogia esce nel 2001: è A beautiful mind, il biopic sulla vita del geniale John Nash che si becca anche l’Oscar. Bryce Dallas Howard è in tutti e tre i film, anche se non si vede.
Lasciando il nido
Dopo essersi fatta le ossa, nel 2004 Bryce Dallas Howard ha il primo ruolo da protagonista, in un film di M. Night Shyamalan. È in The village e ha la possibilità di mostrare un vero talento nella parte della non vedente Ivy Walker. The village, lo sapete, non è affatto un brutto film, ma ebbe la sfortuna di una promozione che volle farlo sembrare un horror, quando invece era una favola contemporanea, o comunque una pellicola dalle tematiche decisamente più complesse del semplicistico i-mostri-sono-nella-foresta-attorno-a-noi.
Chi andò al cinema senza aspettarsi jumpscare e tutti gli altri cliché del genere ebbe la fortuna di trovare un film originale e molto, molto interessante. Con Shyalaman Bryce Dallas Howard avrà occasiona di lavorare anche in Lady in the water, con esiti decisamente più sfavorevoli. Nel mezzo, però, sarà protagonista di Manderlay, secondo capitolo della serie di Lars Von Trier inaugurata con Dogville. Se avete qualche ora libera e lo trovate, non esitate a godervelo.
Prima del grande topo
Reduce dal mezzo flop di Lady in the water, Bryce Dallas Howard deve aver pensato che un bel cinecomic avrebbe potuto dare quella spinta in più alla sua carriera. Peccato che l’anno in questione sia il 2007 e che l’MCU fosse ancora lontano (ma non troppo); infine, il film in questione fu il terzo capitolo della trilogia di Spider-Man, a firma di Sam Raimi.
Sua è la parte di Gwen Stacy, personaggio fondamentale nell’universo dell’Arrampicamuri, ma che purtroppo si trova invischiato in un film segnato dai dissapori del regista con la produzione, fattore che ne minerà profondamente la riuscita. Bryce Dallas Howard diventa una Gwen Stacy mortificata dalla sceneggiatura e a nulla vale la bravura dell’attrice.
Dentro il piccolo specchio
Non solo cinema, ovviamente. Nel 2016 l’attrice è protagonista del primo episodio della terza stagione della serie Black mirror, uno dei meglio riusciti. Questo è il momento in cui prendiamo coscienza dell’attrice e iniziamo a riconoscerla con più facilità. Un po’ più complesso è, invece, riconoscerne lo stile quando la troviamo a dirigere: forse non ve ne siete accorti o in caso contrario, come per noi, è stata una piacevole sorpresa, ma dietro la macchina da presa a dirigere The Mandalorian c’era anche lei.
Gli episodi in questione sono il Capitolo 4 e il Capitolo 11. Chi l’avrebbe mai detto? Va detto che è sua anche la firma dei migliori episodi del meno riuscito The book of Boba Fett. Ancora, appare nell’episodio sesto della quinta stagione di una serie TV che vi consiglio caldamente, Arrested development. A me era decisamente sfuggita.
Insomma, Bryce Dallas Howard è stata spesso in scena senza che ci facessimo caso. Devo ammettere che scoprire le sue tante apparizioni un po’ nell’ombra è piacevole perché, a ripercorrerle, posso quasi vedere la sua marcia verso la prima fila adesso ottenuta, passo dopo passo. E penso proprio che ci rimarrà per un bel pezzo.