«Tutti vogliono qualcosa»

È disponibile su Sky e NOW il nuovo film di Neil Jordan, Detective Marlowe. Naturalmente basato sulle celebri investigazioni del personaggio nato dalla penna di Raymond Chandler, tra gli esponenti più significativi del Noir e dell’Hard Boiled, e archetipo dell’uomo tormentato e oscuro, rivive nell’interpretazione di Liam Neeson. O, almeno, vorrebbe.

Un caso insolito

In una giornata come tante, nella Los Angeles di fine anni ’30, una donna tanto attraente quanto enigmatica si presenta allo studio del Detective Marlowe, per affidargli un caso: il suo amante, factotum di Hollywood, è scomparso e lei, giovane rampolla di una famiglia di ricchissimi produttori del cinema, più che preoccupata appare contrariata.

Marlowe accetta l’incarico e si mette immediatamente sulle tracce dell’uomo. Altrettanto velocemente intuirà che la verità è molto più complessa e stratificata di quanto immaginato e che tutti i soggetti coinvolti potrebbero nascondere segreti inconfessabili, nella più classica tradizione di un genere.

Gli ingredienti giusti

Insomma, gli ingredienti per un noir come si deve ci sarebbero tutti e il bel lavoro di scenografia, trucco e costumi cala lo spettatore nella Los Angeles brulicante di vita, soprattutto celata, lontano dallo sfarzo delle star di una Hollywood in piena ascesa. Ma c’è sempre un però.

Il minimo sindacale

Detective Marlowe, purtroppo, pur presentando un intreccio avvincente e un’ottima ricostruzione, è un piatto insipido. In primo luogo, un Liam Neeson ai minimi sindacali appare incredibilmente fuori parte: più che governare gli eventi, sembra sballottato da uno scenario all’altro, mono espressivo e rigido come poche altre volte.

Senza scomodare Humphrey Bogart di Casablanca o il più recente trio formato da Guy Pearce, Russell Crowe e Kevin Spacey in L.A. Confidential, un personaggio come Marlowe avrebbe meritato ben altra interpretazione.

Inoltre, non aiuta alle atmosfere di un noir, che si muove su canoni ben codificati e riconoscibili, nemmeno una fotografia troppo luminosa, fatta salva una sequenza invece ben riuscita all’interno del più canonico dei club di facciata per ricchi annoiati. In sintesi, Detective Marlowe è una bella cornice, ma priva di un contenuto che sappia emozionare.