Dracula di Bram Stoker: ovvero del miracolo di Coppola

gary oldman lecca un rasoio nel dracula di bram stoker - nerdface

Dracula di Bram Stoker

il poster del dracula di bram stoker - nerdface

«Benvenuto in mia casa: entrate e lasciate un po’ della felicità che recate».

Titolo originale Bram Stoker’s Dracula
Lingua originale inglese
Paese USA
Data d’uscita 13 Novembre 1992
Durata 128 minuti
Genere Drammatico
Horror
Regia Francis Ford Coppola
Cast Gary Oldman
Winona Ryder
Anthony Hopkins
Keanu Reeves
Richard E. Grant
Cary Elwes
Bill Campbell
Sadie Frost
Tom Waits
Monica Bellucci
Michaela Bercu
Florina Kendrick
Jay Robinson
I.M. Hobson
Laurie Franks
Maud Winchester
Octavian Cadia
Robert Getz
Dagmar Stanec
Eniko Oss

Un piccolo miracolo di sangue

Quello del vampirismo è un terrore antico, non a caso incluso da sua maestà Stephen King nel trittico di archetipi dell’Horror descritti nel suo Danse macabre. Si tratta di un superpredatore apparentemente immune alle leggi naturali, che tormenta l’uomo fin dall’antichità ed è presente nella mitologia greca classica così come in quella di ogni continente abitato.

La leggenda di un male antico

Se banalmente si tratta dell’idealizzazione di un’infezione da microbatterio, ovvero l’agente eziologico della tubercolosi, i poteri di questo antichissimo germe sono diventati la leggenda di un male che consuma lentamente gli uomini sfibrandoli, sbiadendone la pelle e arrossandone gli occhi, prosciugando le loro forze, rendendoli sensibili alla luce solare e portandoli a tossire sangue, che spesso lascia tracce rosse sulle labbra.

Da infezione a superstizione

Da un’infezione che sfianca le difese immunitarie e l’organismo in toto a un’entità malvagia che si nutre della forza vitale, il passo è davvero breve, tanto più che questo mostro, che spesso accompagna la sua vittima alla morte, raramente si ferma lì: dopo il primo decesso s’accanisce su un altro membro della stessa famiglia, alimentando la superstizione di una qualche creatura sovrannaturale che torna a nutrirsi dei suoi parenti più prossimi.

gary oldman è il conte vlad del dracula di bram stoker - nerdface

All’origine dell’iconografia che oggi intendiamo come classica del vampiro, invece, possiamo trovare in sostanza due romanzi: Il vampiro di Polidori e Dracula di Bram Stoker. Se il primo fa parte, con Frankenstein, dei capostipiti del romanzo gotico, l’opera di Bram Stoker è invece un tardivo riaffiorare del genere che, ovviamente, al predecessore s’aggancia.

Da Polidori a Bram Stoker

Polidori scrive del suo vampiro nel 1819, mentre Bram Stoker ambienta il suo racconto a ridosso del nuovo secolo, appena un paio di anni dopo l’invenzione del cinematografo e in un periodo nel quale progresso tecnologico e rivoluzione industriale, così ben preconizzati in tutto il ventennio precedente dalle pubblicazioni di Jules Verne, di fatto esplodono. Fantascienza, ovviamente, ma che ben rispecchiava la società dell’Europa contemporanea che, a torto o a ragione, si riteneva più civilizzata del resto di un mondo, percepito come alla propria mercé.

Sangue e amore

Bram Stoker, come Robert Louis Stevenson nel suo Il dottor Jekyll e mr. Hyde, altro archetipo del buon Stephen King, uscito una decina di anni prima, legge molto bene le ambiguità di questo mondo e produce un romanzo epistolare, ricco di sensualità. Un’opera che mette in luce sia le paure delle persone di fronte ad agenti esterni, come l’arrivo di un nemico temibile, sia il timore che quelle stesse persone potevano provare per i propri istinti più viscerali.

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A ciò s’aggiunge anche un’intensa componente romantica, in cui la figura del vampiro si delinea come dannata: perennemente in cerca di qualcosa con cui colmare i vuoti di un’anima che, forse, non ha più, ma che al contempo reclama di tornare integra: col sangue, ma soprattutto con l’amore.

keanu reeves e gary oldman nel dracula di bram stoker - nerdface

Un altro aspetto che ha dato il suo contributo è l’erotismo sottile, ma tutt’altro che velato per l’epoca, con cui Bram Stoker sapientemente permea ogni sua pagina. Il Conte Dracula è crudele, vizioso, arrogante e in qualche modo rispecchia appieno l’atteggiamento di certa aristocrazia. Pur mostrandosi colto, raffinato e ben educato, è in realtà una bestia mossa dai propri istinti e considera tutti gli altri come suoi inferiori, se non alla stregua di mero spuntino.

Dracula e l’Epoca Vittoriana

Fa paura, Dracula, ai protagonisti del libro come ai lettori, perché è sì un non morto, ma anche perché molti nobili potrebbero nascondere un mostro sotto l’apparenza delle buone maniere.

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Ricordiamo anche che Bram Stoker scrive sul finire dell’Epoca Vittoriana, un periodo caratterizzato da una moralità spesso repressiva, tanto che proprio nel 1863 fu messo a punto uno strumento volto a curare l’isteria femminile tramite il massaggio pelvico, poiché non era previsto che le donne dell’epoca provassero piacere sessuale tramite il normale rapporto. Ancora, fu l’epoca che etichettò la prostituzione femminile come il grande male sociale.

Solleticare le fantasie

In un contesto del genere, la lussuria mostrata da alcuni personaggi, come le mogli del Conte, non poteva che scandalizzare ma al contempo solleticare le fantasie dei lettori, maschi o femmine che fossero. Entrambi i generi avevano normalissime pulsioni, che però dovevano rimanere ben nascoste e magari destarsi solo di notte, per tornare a dormire al sorgere del Sole. Bram Stoker, insomma, che era stato anche giornalista e critico teatrale, doveva sentire bene il polso dei propri contemporanei e nel suo romanzo più famoso volle proprio cercare d’atterrirli il più possibile.

gary oldman e winona ryder nel dracula di bram stoker - nerdface

Dracula diventerà in negli anni successivi protagonista di numerosissime altre opere, su carta e celluloide, ma sarà Francis Ford Coppola a regalargli una trasposizione cinematografica assolutamente lodevole: sicuramente la più fedele, probabilmente proprio perché ha il pregio di ricostruire molto accuratamente anche la quasi totalità del contesto sociale nel quale il romanzo si svolge. Ed è il caso di parlarne.

La versione di Francis Ford Coppola

Il grande regista allievo di Roger Corman trova l’ardire, dopo quasi sessant’anni di pellicole di genere, di spogliare il Conte Dracula dal suo habitus hollywoodiano, caratterizzato da mantellone, modi affettati e capelli impomatati, riportandolo alla genuina moltitudine dei suoi aspetti originali. Nel contesto di una narrazione fortemente più sensuale e violenta dei precedenti, innumerevoli classici, Francis Ford Coppola nel 1992 impressiona sulla pellicola un Dracula capace d’assumere forme sconcertanti, che vanno dalla classica, incorporea nebbia verdastra, agli eccezionali ibridi tra uomo, lupo e pipistrello, fino ad arrivare a un efficacissimo, ma assolutamente non romantico nugolo di sorci che suscitano ecumenico schifo.

Impossibile restare indifferenti

Nessuno spettatore può restare indifferente di fronte a questa antologia di poteri sovrannaturali che il personaggio ispirato a Wladislaus Dragwlya, passato alla storia come uno dei più feroci e sanguinari baluardi della cristianità contro l’espansionismo ottomano, guadagna rinnegando il suo dio, ma un tale trionfo rappresenta l’eldorado per chiunque abbia un minimo di dimestichezza coi brand di Warhammer, del World of Darkness (Edizioni Whitewolf) o con l’ambientazione di Ravenloft per Dungeons and Dragons.

un uomo scaccia una vampira col crocifisso nel dracula di bram stoker - nerdface

L’analogia col celeberrimo gioco di ruolo non si limita solo alle caratteristiche di questo villain straordinario, ma anche alla formazione di un gruppo eterogeneo di avventurieri che radunano le forze per contrastarlo e salvare le due incantevoli (e insalvabili) Sadie Frost e Winona Ryder.

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L’imbattibile Cary Elwes, Westley de La storia fantastica, il mite e prematuramente canuto Keanu Reeves, il rozzo texano armato di fucile e coltellaccio, il fine medico alienista, affiancati da un Van Helsing cinico ma pieno di risorse e del talento di Anthony Hopkins compongono il party che, pur mettendocela tutta, ben poco potrà contro il Principe delle Tenebre, interpretato da un Gary Oldman semplicemente sublime.

Le due anime di un capolavoro

Il piccolo miracolo, grazie al quale le due anime, l’una di trasposizione quasi pedissequa di un capolavoro della letteratura ottocentesca e l’altro di pietra d’angolo della cultura nerd, riescano a convivere nello stesso film è solo uno dei punti di forza di una pellicola che scorre a ritmo impetuoso, ma si cura dei dettagli e punta sull’azione, pur lasciando spazio alla celebrazione dei sentimenti, primo tra tutti l’amore che solo potrà spezzare la maledizione del vampiro.

L’artwork di Bei-B dedicato al Dracula di Bram Stoker

l'artwork di bei-b per celebrare il dracula di bram stoker - nerdface

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Titolo originale Bram Stoker’s Dracula
Lingua originale inglese
Paese USA
Data d’uscita 13 Novembre 1992
Durata 128 minuti
Genere Drammatico
Horror
Regia Francis Ford Coppola
Cast Gary Oldman
Winona Ryder
Anthony Hopkins
Keanu Reeves
Richard E. Grant
Cary Elwes
Bill Campbell
Sadie Frost
Tom Waits
Monica Bellucci
Michaela Bercu
Florina Kendrick
Jay Robinson
I.M. Hobson
Laurie Franks
Maud Winchester
Octavian Cadia
Robert Getz
Dagmar Stanec
Eniko Oss