«Cosa sono per lei gli Hunger Games?»

Quando la trilogia di Hunger Games di Suzanne Collins uscì, a cavallo tra il 2008 e il 2010, si trasformò rapidamente e anche inaspettatamente in un fenomeno letterario. Per una generazione intera fu il primo approccio politicizzato alla distopia, immaginata sì per un pubblico giovane, ma non per questo semplicistica. Il successo del libro è stato poi amplificato ulteriormente dai film, che decretarono la nascita della stella di Jennifer Lawrence.

Il giovane Snow

Proprio per quello che Hunger Games ha rappresentato, stupisce che la saga torni, anche in questo caso nella duplice veste di libro e film, con un prequel dedicato al suo cattivo, il presidente di Panem Coriolanus Snow. In Hunger Games: la ballata dell’usignolo e del serpente, è un ambizioso ragazzo diciottenne (Tom Blyth), proveniente da una famiglia prosciugata di tutti i suoi averi e desideroso di dimostrare d’appartenere all’élite di Capitol.

Trasformare gli Hunger Games

Per vincere un importante premio in denaro, dovrà trasformare i noiosi Hunger Games, ora alla decima edizione, in uno spettacolo degno. Gli studenti più meritevoli diventano così dei mentori per i tribuni di ogni distretto, rendendoli dei performer, capaci di uccisioni violente ma anche di farsi amare dal pubblico.

A Coriolanus è assegnata così Lucy Gray Baird (Rachel Zegler), parte di una famiglia itinerante di artisti che subito si fa notare per il carattere testardo e la voce cristallina. In lei, Coriolanus vede una sfida e la promessa di un futuro diverso.

Col ritorno di Francis Lawrence alla regia, come fu per quasi tutta la saga originale, La ballata dell’usignolo e del serpente sa di dover fare i conti con una sfida difficile: costruire la genesi lucida di un cattivo senza affidarsi mai al pietismo, ma sottolineandone l’innata strategia alla base. Il film semina in modo molto preciso i germogli del suo futuro, passando per grandi gesti che annunciano la crudeltà che lo caratterizzerà un giorno, ma anche attraverso piccole rivelazioni che, invece, avrebbero potuto renderlo un uomo migliore.

Un’altra Panem

Dal punto di vista visivo, il prequel presenta una Panem più austera, lontana dall’opalescenza della trilogia originale. Le uniche due eccezioni sono la dottoressa Volumnia Gaul (Viola Davis) e il presentatore Lucky Flickerman (Jason Schwartzman) che, proprio per il loro ruolo in prima linea davanti allo scrutinio della popolazione, devono mostrare quel che Panem potrebbe essere: uno spettacolo, un vertice di ricchezza protetto dalle influenze e dalla povertà degli altri distretti.

Sebbene atipico per il focus scelto, al punto che alcuni critici lo hanno definito la versione young adult della trilogia prequel di Star Wars, La ballata dell’usignolo e del serpente arricchisce l’universo di Hunger Games, concedendo al suo cattivo una maggior profondità e porta il pubblico a vedere sotto una nuova luce le sue azioni.