Immaculate: la prescelta | Un horror complesso | Recensione

la protagonista di immaculate la prescelta è afferrata da molte mani - nerdface
il volto della protagonista di immaculate la prescelta - nerdface

Il voto di Nerdface:
3.5 out of 5.0 stars

Titolo originale Immaculate
Lingua originale inglese
italiano
Paese USA
Anno 2024
Durata 89 minuti
Uscita 11 Luglio 2024
Genere Horror
Regia Michael Mohan
Sceneggiatura Andrew Lobel
Fotografia
Musiche
Produzione Black Bear Pictures
Fifty-Fifty Films
Distribuzione Adler Entertainment
Cast Sydney Sweeney
Álvaro Morte
Benedetta Porcaroli
Dora Romano
Giorgio Colangeli
Simona Tabasco

Il voto di Nerdface:
3.5 out of 5.0 stars

«Beati i mansueti»

Immaculate: la prescelta, nuova produzione della società indipendente Neon, è uno degli horror più attesi dell’anno, a causa del suo casting inaspettato. La pellicola costituisce la terza collaborazione tra il regista Michael Mohan e l’attrice Sydney Sweeney, seguendo The voyeurs (2021) ed Everything sucks! (2018).

Un po’ di trama, senza spoiler

Suor Cecilia, novizia statunitense, si contraddistingue per il suo forte credo, che affonda le proprie radici in un’esperienza ai confini della morte. Dopo la chiusura della sua piccola parrocchia, riceve l’invito di padre Sal Tedeschi (Alvaro Morte) a unirsi al suo convento isolato nelle campagne italiane, in cui numerose giovani religiose, spesso provenienti da percorsi di vita complicati, hanno l’opportunità d’assistere le sorelle più anziane nei loro ultimi giorni.

Oscuri segreti

La ragazza lega subito con suor Gwen (Benedetta Porcaroli), nonostante la loro scelta di prendere i voti venga da motivazioni ben diverse e i loro stili di vita siano diametralmente opposti. Il caloroso benvenuto riservato a Cecilia si tramuta in un incubo, quando l’impeccabile immagine del pittoresco convento inizia lentamente a sgretolarsi, rivelandone gli oscuri segreti.

una suora fuma una sigaretta in immaculate la prescelta - nerdface

Immaculate: la prescelta tratta d’orrore religioso e però affonda le radici della trama nella realtà, rendendola efficace anche per un non credente. Oltre alla location mozzafiato del convento, ogni aspetto della trama è intriso di riferimenti al cattolicesimo: molte delle frasi usate dalle sorelle, giovani o anziane, sono dirette citazioni bibliche e la maggior parte delle scene più violente coinvolgono, in un modo o in un altro, un oggetto o un’immagine religiosi.

I lati horror della donna

Insomma, Immaculate: la prescelta non lascia spazio a interpretazioni personali nell’uso di metafore cristiane, ma riesce a rivelare le sfumature più oscure del fanatismo religioso, senza mai risultare banale. Altra tematica, forse più prevalente della religiosità stessa, è l’orrore intrinseco dell’essere una donna. Una grandissima parte del body horror presente nel film consiste nel mostrare senza filtri i lati più raccapriccianti della gravidanza e delle sue conseguenze sul corpo, scene che a un pubblico che non le abbia mai vissute in prima persona o tramite una conoscente possono risultare irrealistiche, ma non lo sono.

Nessuna scelta è possibile

Durante tutto lo svolgersi degli eventi, suor Cecilia non ha potere di decidere per se stessa, vedendosi influenzata da figure superiori o venendo usata per portare a compimento le vocazioni altrui, senza avere mai voce in capitolo e trovandosi costretta in situazioni che mai contemplate prima. Immaculate: la prescelta riesce con successo a trasmettere il terrore provocato dalla perdita di controllo sul proprio corpo, sulla propria immagine e sulla propria vita, che molte donne subiscono, portandole ai limiti dell’iperbolico, ma senza farle perdere d’efficacia, lasciando che il film possa essere apprezzato anche senza leggere questo sottotesto.

un gruppo di gifugre incappucciate e minacciose in immaculate la prescelta - nerdface

Il gore caratteristico del genere non viene a mancare, ma reca alcuni apparenti difetti che, però, dopo una più approfondita analisi, risultano scelte ben calcolate. Quasi tutte le scene di violenza o di sangue presenti in Immaculate: la prescelta sono poco verosimili e a tratti leziose; quelle dedicate alle esperienze femminili in gravidanza, invece, sono rappresentate in ogni minimo dettaglio, creando un connubio di crudezza e plausibilità che farà accapponare la pelle anche ai meno impressionabili.

Gore & jumpscare

Oltre al gore, un’altra tecnica dell’orrore usata, o forse abusata, dal regista è quella dei jumpscare, che fanno quasi da punteggiatura del film. Nonostante siano abbastanza banali, come il cliché dell’uccello che si schianta contro una finestra, uno dei più generici presagi negativi ricorrenti negli horror, e prevedibili, poiché spesso preceduti da lunghissimi periodi di silenzio totale, i pochi efficaci sono da vero e proprio colpo al cuore.

Un finale da incubo

Alcuni degli stratagemmi adottati per spaventare lo spettatore vanno tristemente a impoverire la pellicola, aprendo storyline che non si concludono o portando lo spettatore a porsi domande che non riceveranno mai una risposta. Il vero punto di forza di Immaculate: la prescelta, forse involontario, sono i contenuti disturbanti in sé, tesi sostenuta dalla scena più discussa dell’intero film, quella finale e che non sveliamo, ovviamente, in cui l’elemento d’orrore è la consapevolezza dello spettatore di quanto sta accadendo, non il gore o lo jumpscare a buon mercato.

la protagonista di immaculate la prescelta è in un confessionale - nerdface

Nonostante il gore spesso poco realistico e il sangue a volte troppo somigliante al ketchup, non tutti i truccatori sono da licenziare. Immaculate: la prescelta, infatti, dimostra d’aver imparato non solo dagli errori dei vecchi film da popcorn sulle suore possedute, ma anche da molti suoi predecessori con protagoniste femminili, in cui pare che il regista abbia paura di farle apparire brutte o sporche, mettendo in secondo piano il realismo e rovinando così l’immersione nelle vicende da parte del pubblico.

L’effetto Megan Fox

Questo peccato capitale del cinema horror, il cui più grave esempio è da Till death, in cui una Megan Fox dal trucco perfetto e dai capelli impeccabili tenta di scappare da una cabina nella neve mentre è ammanettata a un cadavere, è assente dal film, nonostante la scelta di Sydney Sweeney come protagonista sia stata criticata sin dall’annuncio da parte di Neon. Anche l’occasionale scena di nudità, di cui un qualsiasi altro horror avrebbe abusato, è girata con tatto e ha sempre una motivazione, risultando tutt’altro che gratuita e, anzi, facendo andare ancora più in profondità il disagio dello spettatore di fronte al contenuto delle scene.

I meriti di Sydney Sweeney

Pur avendo sondato le acque con The voyeurs, erotic thriller originale di Prime Video, Sydney Sweeney si spinge completamente fuori dalla sua comfort zone e nonostante i suoi ruoli passati l’abbiano vista etichettata come la prossima blonde bombshell di Hollywood, è estremamente credibile nei panni di suor Cecilia. La sua è una performance che mischia il camp di uno slasher anni ‘80 come Venerdì 13 al peso emotivo di un horror art house come Midsommar, attingendo per le scene più emotive dalla sua stellare performance in Euphoria.

una donna insanguinata urla in immaculate la prescelta - nerdface

L’attrice dà il meglio di sé nella tanto discussa scena finale, registrata in un solo take ininterrotto e completamente concentrata sul volto e sulla gestualità della protagonista, di cui è stata usata la prima versione girata. La prova di Sydney Sweeney compensa la poca cura con cui sono caratterizzati e sviluppati la maggior parte dei personaggi, che risultano bidimensionali o, addirittura, scompaiono lentamente o improvvisamente dalla trama, senza alcun apparente motivo e senza alcuna conseguenza.

Una produzione travagliata

La travagliata produzione di Immaculate: la prescelta nasce nel 2014, quando una allora diciassettenne Sydney Sweeney aveva passato con successo l’audizione per il ruolo di Cecilia, per poi essere messa al corrente dell’annullamento del progetto che, si vocifera, sia avvenuto per mancanza di budget. Anni dopo, intorno al 2021, ora con più esperienza e con un portafoglio in grado d’assecondare le sue ambizioni, l’attrice contatta lo scrittore, da cui aveva acquistato il copione originale e, dopo qualche ritocco, lo propone al regista Michael Mohan, con cui aveva lavorato in passato.

L’anno di Neon

Il film è così acquistato da Neon, già nota per Parasite e Tonya, Ritratto della donna in fiamme e Titane, in cui similmente scopriamo gli orrori di una gravidanza inusuale. La società di produzione sembra aver vinto la lotteria, in quanto quest’anno usciranno nelle sale altri due loro progetti horror, Longlegs e Cuckoo.

YouTube video

L’intero cast, in buona parte italiano, funziona perfettamente, a eccezione di Alvaro Morte, noto per la La casa di carta: nei panni di padre Sal Tedeschi, risulta meno credibile, ma non per questo fuori luogo. Da segnalare anche Benedetta Porcaroli, co-protagonista di Baby, nei panni di suor Gwen, ragazza problematica con cui Cecilia stringe un rapporto improbabile.

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Titolo originale Immaculate
Lingua originale inglese
italiano
Paese USA
Anno 2024
Durata 89 minuti
Uscita 11 Luglio 2024
Genere Horror
Regia Michael Mohan
Sceneggiatura Andrew Lobel
Fotografia
Musiche
Produzione Black Bear Pictures
Fifty-Fifty Films
Distribuzione Adler Entertainment
Cast Sydney Sweeney
Álvaro Morte
Benedetta Porcaroli
Dora Romano
Giorgio Colangeli
Simona Tabasco