Gli Ultimi Giorni di Krypton | Di Kevin Anderson | Recensione

Estratto dalla copertina di Gli Ultimi Giorni di Krypton - nerdface
copertina ufficiale del libro Gli Ultimi Giorni di Krypton - nerdface

Il voto di Nerdface:
4.0 out of 5.0 stars

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Il voto di Nerdface:
4.0 out of 5.0 stars

Romanzo

Capita d’andare in libreria senza sapere bene cosa acquistare, magari solo con la voglia d’aggirarsi tra gli scaffali, in cerca di quella copertina o di quel titolo capaci di stuzzicare la fantasia. Spesso si torna a casa alleggeriti nel portafoglio, ma pieni di speranza. È esattamente quanto capitato sfogliando Gli Ultimi Giorni di Krypton di Kevin Anderson, autore anche di un prequel di Dune e della Saga dei Sette Soli. Ai fan di Superman, questo libro potrebbe risultare molto interessante: racconta, partendo un po’ alla lontana a dir la verità, tutti i fatti responsabili d’aver consegnato alla Terra il giovane virgulto Kal-El. La storia si conosce: Krypton, mondo orbitante attorno alla stella rossa Rao, è sul punto d’esplodere. Un solo scienziato, Jor-El, cerca d’evitare la catastrofe, ma si troverà contro i vecchi parrucconi amanti dello status quo, i quali negano l’evidenza e si rifiutano di creare allarmismi, ritenuti dannosi. Alla fine, il disastro arriva lo stesso e solo il figlio neonato dello scienziato si salva, perché sparato su un razzo verso un pianeta che lo renderà più forte, più veloce e più tutto.

Un lungo preambolo

Gli Ultimi Giorni di Krypton è in effetti un lungo preambolo di 90 capitoli e ben 510 pagine delle avventure a fumetti di Superman: è approfondito molto il rapporto tra Jor-El e il futuro Generale Zod, l’artefice di un colpo di stato volto a instillare nuova vitalità alla vecchia classe dirigente di Krypton. Il Generale Zod si rivelerà presto, però, un despota disposto a tutto pur di mantenere e rafforzare il proprio potere. I personaggi sono finalmente ben delineati da Kevin Anderson e si arriva a comprendere meglio motivi e ideali dietro ai loro comportamenti, sia prima del golpe, sia dopo, quando sarà creata e sostenuta una resistenza partigiana. Se Jor-El è, infatti, l’archetipo della mente scientifica libera e fermamente convinta del vantaggio insito nel progresso, Zod, rampollo di una delle casate di Krypton, vede la scienza solo come mezzo finalizzato a perseguire i suoi scopi. Entrambi sono in disaccordo col Consiglio degli Anziani, ma per motivi diametralmente opposti. Se il primo, infatti, si deve scontrare con la cecità dei Giudici Supremi, ma è disposto a farlo in nome della legge, il secondo, invece, è pronto a decapitare l’apparato legale del pianeta pur di sostituirsi come capo supremo. Jor-El, ma anche sua moglie e molti altri abitanti del pianeta, all’inizio crederanno nel nuovo corso, ma poi dovranno ammettere i propri errori e trovare un modo per distruggere la minaccia che hanno contribuito a creare.

Molta carne al fuoco

C’è molta carne al fuoco per il personaggio di Zod, da sempre visto come un semplice avversario dotato degli stessi poteri di Superman e privo di una minima, profonda spiegazione alle sue motivazioni. C’è maggiore chiarezza anche nelle scelte di Jor-El: chi, dopo un colpo di stato sanguinoso e dopo esser riuscito a ristabilire l’ordine sociale e la libertà, subendo perdite importanti, avrebbe osato tentare un atto di ribellione totale, abbandonando il pianeta contro il volere degli anziani? Jor-El non vuole disobbedire andando contro ciò per cui ha combattuto, eppure non tradisce la sua natura di uomo libero, nel senso più ampio del termine, e si concede una speranza: se gli sarà impossibile salvare la sua famiglia e tutti gli abitanti di Krypton, se il pianeta è condannato, allora morirà insieme a esso. Ma suo figlio dovrà sopravvivere.  Lontano dal suo mondo, Kal-El, vivrà senza il peso della sua casata, sarà libero e, grazie alla conoscenza trasmessagli dal padre, saprà e potrà apprezzare la bellezza della società kryptoniana senza esserne schiavo.

Battaglia per la libertà

Ancora, Superman combatterà per la libertà come lo stesso Jor-El aveva fatto in precedenza, senza usare la sua forza e la sua superiorità per dominare gli abitanti della Terra e, anzi, divenendone ispiratore. Ecco i motivi della scelta di Jor-El, per la prima volta espressi alla luce della sua storia più intima. Gli Ultimi Giorni di Krypton è, però, un libro non esente da difetti. Gli sbadigli sono dietro l’angolo nei capitoli meno ispirati e spesso si va avanti solo per arrivare al fatidico momento del lancio della navicella spaziale con dentro il futuro Clark Kent, capace quasi di commuovere i fan d’incrollabile fede. Nel mezzo sono infilate citazioni e richiami alle future storie a fumetti (Brainiac e il Collezionista fanno la loro breve comparsa) ma, soprattutto, è un libro capace di spiegare bene quale fosse la cultura di Krypton e come fosse impostata la sua società, se non, addirittura, di mettere un lucchetto alle mille versioni delle origini di Superman. Di libri seri sui supereroi non abbondano gli scaffali delle librerie, quindi è comunque un testo da avere e da tenere come memorabilia insieme a È Superman, di Tom De Haven, da mostrare agli amici nerd o da usare come fonte quando cerchiamo di far valere le nostre ragioni nelle epocali discussioni da pub. Del tipo: «È più forte Hulk o la Cosa?». Non aspettatevi Umberto Eco, però: Kevin Anderson non è uno scrittore da miracoli, ma un buon mestierante, e basta e avanza per il tema trattato.

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