«Ma l’Enigmista non era morto?»

Dopo una lunghissima gestazione dovuta alla pandemia, è arrivato finalmente il momento d’accogliere nuovamente nei cinema italiani uno dei franchise splatter più famosi degli ultimi anni: Saw. Iniziato col celebre film indipendente diretto da James Wan nel lontano 2004, che riscosse un successo fuori dal comune, la saga è proseguita con ben 7 sequel, tutti ricevuti in modo discordante dalla critica, ricevendo però sempre una buona risposta dal pubblico. Non sarà da meno Spiral: l’Eredità di Saw. Zeke Banks (Chris Rock) è un detective di polizia. Dopo aver testimoniato contro il suo ex partner, reo d’aver ucciso un testimone, è il poliziotto più odiato nel suo distretto. Tutto sembra andare per il verso sbagliato: ad aggiungersi al momento non idilliaco arriva un copycat di Jigsaw il quale, usando i metodi e l’iconografia del celebre killer, prende di mira i poliziotti corrotti del distretto in cui lavora il nostro protagonista. Zeke, con l’aiuto del suo nuovo e inesperto partner, il Detective William Schenk (Max Minghella), dovrà risolvere il mistero sull’identità di questo nuovo assassino.

Guardando i trailer di Spiral, si ha la sensazione che qualcosa stia cambiando nell’universo narrativo di Saw. Infatti, il film prodotto dallo stesso Chris Rock sembra essere un procedurale, piuttosto che un torture porn vero e proprio. Nonostante i sottotesti nella saga non siano mai mancati, elevando anche a volte la qualità delle pellicole, Spiral sembrava diverso rispetto ai suoi predecessori sin dalle prime sequenze mostrate, soprattutto per essere stato presentato come un reboot e non come proseguo. Ovviamente, se si considera l’identità del regista, quel Darren Lynn Bousman già autore del secondo, terzo e quarto capitolo di Saw, è difficile aspettarsi qualcosa di completamente diverso rispetto ai suoi predecessori. E infatti accade così, nonostante il neofita Chris Rock, il quale ha curato il soggetto del film.

La scrittura del celebre attore comico ha tenuto Spiral sui binari già conosciuti, soprattutto sul finale, in cui il grande twist, tipico delle pellicole di Saw, è eseguito in maniera impeccabilmente tradizionale per i canoni della saga. Spiral: l’Eredità di Saw è un film adatto soprattutto per chi ha amato i capitoli precedenti ma, soprattutto, è consigliato a un pubblico con lo stomaco forte. Effettivamente, non aspettarsi corpi mutilati, trappole elaborate che terminano in uno spettacolare gore è da ingenui, eppure, guardando i trailer, la speranza di vedere un film più concentrato sulle indagini avrebbe dato una nuova linfa vitale a un franchise che ha vissuto anni di stagnazione. In compenso, però, Spiral: l’Eredità di Saw non è assolutamente da buttare, anzi. Rispetto ai precedenti film, da un punto di vista tecnico è sicuramente uno dei migliori. Inoltre, sebbene con poca voglia d’elaborazione, è presente un sottotesto interessante, che getta le basi, forse, per una serie di sequel che potrebbero davvero dare il via a una serie intrigante.