«Siamo nati pronti»

È tempo che una nuova generazione di appassionati e appassionate scopra e ami le Tartarughe Ninja, eroi che ci accompagnano dagli anni ’80 e che oggi vedono uscire al cinema un vero e proprio reboot, chiamato Caos mutante. Il film animato saprà certamente conquistare nuovi fan, mentre non mancherà di stupire, se non proprio di far discutere, quelli più stagionati, a causa delle numerose variazioni inserite alla storia originale.

Uno stile pieno di personalità

Partiamo dall’aspetto che più ci ha entusiasmato di Tartarughe Ninja: caos mutante, ovvero lo stile pieno di personalità dei disegni che animano le avventure di Michelangelo, Donatello, Raffaello e Leonardo. Lo potremmo definire sporco, con le linee dei profili spesso non sovrapposte ai colori, eppure mai faticoso da seguire.

Una nuova genesi

Quattro tartarughe e un ratto entrano in contatto nelle fogne con un misterioso liquido verde, che li trasforma negli eroi che conosciamo, una famiglia guidata dal roditore Splinter e costretta a vivere nascosta dal resto del mondo.

Sin dalle prime battute del film, però, scopriamo che il prodotto è il frutto della ricerca di uno scienziato condannato alla solitudine, desideroso di trasformare gli animali in creature antropomorfe per avere reali amici su cui fidarsi.

Sulle tracce dell’uomo, ovviamente, c’è una multinazionale desiderosa di trarre profitto dalla scoperta, per declinarla a uso militare: il risultato dell’irruzione nel laboratorio clandestino porterà alla nascita delle Tartarughe Ninja e di un altro essere, Superfly, che nel tempo svilupperà un piano di vendetta, sulle cui tracce c’è una ragazzina nerd di un liceo.

Nuovi attori per il divertimento di sempre

Le strade di tutti i protagonisti andranno inevitabilmente a incrociarsi con esiti imprevedibili, fatto salvo il divertimento di sempre. Il tema di Tartarughe Ninja: caos mutante è l’accettazione della propria diversità a fronte di una società che, invece, schiaccia ed emargina ogni unicità.

Inoltre, i quattro eroi sono alle prime armi e la loro caratterizzazione è ben utilizzata per creare personaggi più ricchi di sfaccettature e meno stereotipati, fermo restando l’amore per la pizza.

Con un finale teso, dolcissimo e forse anche commovente, Tartarughe Ninja: caos mutante è un film molto piacevole e capace d’aver ben coniugato la necessità d’innovare il franchise per evitare stanche liturgie e d’averlo adattato con intelligenza alla contemporaneità. Non resta che aspettare il sequel, annunciato nella scena post credit!