«Non hai una faccia da Tyler»

Il 24 Aprile è uscito il film targato Netflix dei Fratelli Russo e con la regia di Sam Hargrave. Come suo primo debutto, il regista decide di portare con sé Chris Hemsworth nei panni del mercenario Tyler Rake. Con un passato a dir poco drammatico, decide d’intraprendere una missione suicida per salvare il figlio di un boss della mafia indiano. È detenuto in prigione, ma è in costante battaglia col suo acerrimo rivale, Amir Asif. Rudhraksh Jaiswal è l’attore a impersonare Ovi Mahajan, il bambino rapito.

Uno stile anni ’80

Questa la trama ridotta ai minimi termini di Tyler Rake. Gli eventi, ovviamente, non andranno come previsto e i due protagonisti dovranno capire di chi potranno davvero fidarsi. Chris Hemsworth e il giovane Rudhraksh Jaiswal calzano a pennello nei ruoli, aiutati da una regia tirata e ben orchestrata. L’attore che ha dato e darà ancora il volto di Thor nell’MCU ha avuto la possibilità d’abbandonare la tanto contestata vena comica del Dio del Tuono, per calarsi in un action brutale e molto anni ’80.

Chris Hemsworth

Non a caso, è stato definito da molti un Sylvester Stallone o un Arnold Schwarzenegger dei giorni nostri. Paragoni importanti e scomodi, ma inevitabili per una pellicola che richiama tutti i cliché di chi ha creato un genere ben riconoscibile, in cui oggi si cala Chris Hemsworth. All’attore va, però, riconosciuta la capacità di contribuire a Tyler Rake con un’eleganza particolare nella recitazione, capace di dare una carica in più al suo mercenario dai muscoli forti, ma dal cuore tenero.

Tyler Rake, in originale Extraction, è un action perfetto: tratto dal grapich novel Ciudad, cala lo spettatore nella vicenda di un mercenario vecchia maniera che spesso, nella lotta per salvare Ovi, deve combattere contro avversari molto giovani, cercando di tenere fede a un’etica che lo porterà a lasciarsi ferire più volte, ma sempre con l’obiettivo di portare a termine la missione.

Un personaggio epico

L’epica del personaggio è ben sottolineata da un Sam Hargrave in splendida forma: avendo lavorato in film come John Wick in veste di stuntman, ha connotato Tyler Rake di un ritmo frenetico tra le strade dell’India.

Lo spettatore non riesce a prendere fiato: dietro ogni angolo c’è un pericolo, in una scacchiera di astuzie architettate dal protagonista, altre volte invece subite. A trovare qualche pecca, la fotografia indugia sui toni gialli, alla lunga un po’ stancanti, e i dialoghi soffrono di una certa banalità.

Un film onesto

Ma Tyler Rake non vuole essere qualcosa di diverso da quel che è: un action vecchia maniera, nel bene e nel male, un’americanata che riporta le lancette indietro nel tempo e dal finale per nulla scontato. Tyler Rake, in questo senso, è un film onesto e s’avvale anche della presenza di David Harbour e del caschetto biondo del vero figlio di Chris Hemsworth.