La famiglia Bradford: otto (più uno) sotto un tetto
La famiglia Bradford

«There’s a magic in the early morning».
Titolo originale | Eight is enough |
---|---|
Lingua originale | inglese |
Paese | USA |
Anni | 1977-1981 |
Stagioni | 5 |
Episodi | 112 |
Durata | 47 minuti/episodi |
Genere | Commedia Drammatico Sit-com |
Primo episodio | 15 Marzo 1977 |
Uscita italiana | 16 Agosto 1978 |
Otto (più uno) sotto un tetto
Correva l’anno 1981 quando in Italia, direttamente dagli USA, approdava in TV una sit-com familiare che conquistò i cuori di milioni di telespettatori, La famiglia Bradford, il cui titolo originale era Eight is enough, evidentemente riferito al numero di figli dai quali era composta. Prodotta da Greg Strangis e creata da Lee Rich, Philip Capice e Lee Mendelson, La famiglia Bradford fu tratta dall’autobiografia di Tom Braden, un giornalista di Washington.
Un padre vedovo e tanti figli
Il telefilm fu prodotto e trasmesso in patria dal 1977 al 1981, composto dalla bellezza di 112 episodi, suddivisi in 5 stagioni. I protagonisti dello show sono un ben assortito gruppo di figli, le cui età spaziano dagli 7 ai 23 anni, accuditi da un padre vedovo. Quest’ultima è una caratteristica non indifferente e identificativa della sit-com: prima d’allora, infatti, non era ancora mai stata prodotta una comedy per famiglie con un papà single.
I motivi tragici di una sceneggiatura innovativa
Dietro questa scelta di sceneggiatura si celava in realtà la terribile e improvvisa scomparsa dell’attrice Diana Hyland, che avrebbe interpretava la madre Joan, venuta a mancare subito dopo la messa in onda dell’episodio pilota. A sostituirla nel ruolo materno arrivò nella seconda stagione Betty Buckley, che interpreta Abby, l’insegnante della quale papà Tom Bradford, l’eccezionale Dick Van Patten, s’innamora e che successivamente sposa.
Camicie coloratissime e aperte sul torso, pantaloni a zampa, capelli lunghi e frangetta, mescolati alle abitudini e ai cambiamenti culturali che la società oltreoceano s’avviava a compiere in quegli anni, raccontate dal punto di vista delle diverse età dei personaggi protagonisti, restituivano al pubblico un prodotto completo e capace di rappresentare un perfetto spaccato degli anni ’70.
Da Tom a Wanda
Un vero e proprio stile caratterizzante, quello de La famiglia Bradford, che recentemente, a detta di alcuni, è stato fonte d’ispirazione anche per la seconda puntata della nota serie WandaVision. La fotografia, l’estetica degli arredamenti, dei costumi, delle pettinature e la comicità televisiva di quegli anni, però, non hanno ispirato eventualmente solo l’amato sceneggiato di casa Marvel. C’è da sottolineare, poi, che nella versione originale, come già accedeva in molte serie televisive statunitensi coeve, erano utilizzate le risate di sottofondo, ma queste non compaiono in quella italiana, a parte qualche dimenticanza nei tagli.
La morale educativa
Ambientata nella città di Sacramento, in California, La famiglia Bradford racconta le vicende di Tom, giornalista e curatore di una rubrica sul Sacramento Register, e dei suoi figli David, Mary, Joanie, Susan, Nancy, Elizabeth, Tommy e il piccolo Nicholas. Ogni episodio, pur seguendo un percorso temporale coerente, è caratterizzato da eventi che si ripercuotono sulla famiglia quotidianamente, affrontati con toni drammatici, esilaranti e sentimentali a seconda della situazione, in perfetto stile family drama americano e contenenti una morale educativa, a volte anche un po’ forzata.
I problemi scolastici, sentimentali e adolescenziali sono comunque sempre in primo piano e, con la crescita dei personaggi, nel tempo s’arriva a trattare anche temi come la laurea, la ricerca del lavoro e il matrimonio. I primi 9 episodi de La famiglia Bradford arrivarono in Italia su Rai 1, col titolo Otto bastano, ma è Fininvest (oggi Mediaset), in seguito, a rilevarne i diritti e a mandare in onda tutte le stagioni, fino alla fine degli anni ’90.
La prima galassia di Luke
La famiglia Bradford tornò poi nel 2009, distribuita sul canale satellitare Sky Fox Retro, sul digitale terrestre Iris e su Italia 1. La colonna sonora originale è di Earle Hagen, mentre la sigla Eight is enough è cantata proprio da Grant Goodeve, l’attore che interpreta il primogenito.
Fra le tante curiosità riguardanti il cast, evidenziamo la presenza di Mark Hamill nell’episodio pilota, nel ruolo del figlio maggiore David, prima di raggiungere il successo nei panni di Luke Skywalker nella saga di Star Wars.
Oltre la serialità
Mentre l’attore Grant Goodeve, andato poi a sostituirlo, è apparso in molte altre serie, da Love Boat a Settimo cielo, e ha poi lavorato come doppiatore per diversi videogiochi; nel 2017 ha interpretato Walter Lawford in Twin Peaks. Oltre alle 5 stagioni, furono prodotti anche 2 film: La famiglia Bradford: festa di compleanno (Eight is enough: a family reunion) nel 1987 e Matrimonio in casa Bradford (An eight is enough wedding) nel 1989.
La sigla completa de La famiglia Bradford
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Titolo originale | Eight is enough |
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Lingua originale | inglese |
Paese | USA |
Anni | 1977-1981 |
Stagioni | 5 |
Episodi | 112 |
Durata | 47 minuti/episodi |
Genere | Commedia Drammatico Sit-com |
Primo episodio | 15 Marzo 1977 |
Uscita italiana | 16 Agosto 1978 |