F1: il film | Una monoposto non sempre in pista | Recensione

Il voto di Nerdface:
3.0 out of 5.0 stars
Titolo originale | F1: the movie |
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Lingua originale | inglese |
Paese | USA |
Anno | 2025 |
Durata | 156 minuti |
Uscita | 25 Giugno 2025 |
Genere | Corse Sport |
Regia | Joseph Kosinski |
Sceneggiatura | Ehren Kruger |
Fotografia | Claudio Miranda |
Musiche | Hans Zimmer |
Produzione | Apple TV+ Jerry Bruckheimer FIlms Dawn Apollo Films Plan B Entertainment |
Distribuzione | Warner Bros. |
Cast | Brad Pitt Damson Idris Kerry Condon Javier Bardem Callie Cooke Kim Bodnia Shea Whigham Tobias Menzies Sarah Niles Joseph Balderrama Samson Kayo Will Buxton Toto Wolff Lewis Hamilton George Russell Charles Leclerc Fernando Alonso Zak Brown Frédéric Vasseur Stefano Domenicali |
Il voto di Nerdface:
3.0 out of 5.0 stars
«Sometimes when you lose, you win»
È al cinema con Warner Bros. l’attesissimo F1: il film, pellicola diretta da Joseph Kosinki, noto per Top Gun: Maverick, e prodotto, tra gli altri, da sir Lewis Hamilton, il 7 volte campione di questa disciplina. La produzione dal budget stratosferico è durata diversi anni e alcuni indizi riguardo il periodo in cui è stato girato il saranno chiari ai fan più accaniti.
Tra finzione e realtà
Le riprese, infatti, sono avvenute durante alcuni effettivi weekend di gara e il cast di F1: il film è comparso sullo sfondo di molte interviste ai piloti, fino alla stagione del 2024. Una scelta di marketing molto interessante, che ha visto la creazione di un verosimile account Instagram per la squadra fittizia della vicenda, che ha aiutato a incuriosire e appassionare ben prima dell’uscita in sala della pellicola.
Un po’ di trama
Sonny Hayes è un ex pilota di Formula 1. Ormai vive in un van, sommerso dai debiti accumulati col gioco d’azzardo. Dopo aver vinto le 24 Ore di Daytona, dove ha guidato per tutta la notte, incontra sulla strada di ritorno una vecchia conoscenza, Ruben Cervantes, ex compagno di squadra e ora proprietario di una scuderia, la APXGP, o Apex GP, vicina al fallimento.
Ruben propone all’amico di guidare per la sua squadra, ma convincerlo non sarà facile. Sonny accetta di testare la macchina, che finora non ha portato a casa nemmeno un punto, e il successo del test lo porterà a guidare negli ultimi nove gran premi della stagione, affiancato da Joshua Pearce, un giovane rookie apparentemente più preoccupato della sua immagine che dei risultati. Ne seguirà è una feroce battaglia di ego tra la nuova promessa dello sport e l’arrogante vecchio pilota.
La maestria tecnica del film
La cinematografia F1: il film e la sua colonna sonora sono nella media, ma è nelle scene d’azione che la produzione brilla: le riprese on board dei gran premi sono state girate su vere macchine da corsa, accessoriate di telecamere e sensori grazie alle quali è stato possibile girare sequenze mozzafiato e inquadrature incredibili, in grado di compensare la scarsa originalità di quanto avviene fuori pista.
Una storia semplice
La pellicola di Joseph Kosinki riesce a intrattenere e a immergere lo spettatore nel lussuoso ed emozionante mondo della Formula 1 con una semplicità disarmante, favorita dalla visione in sala, possibilmente IMAX. L’unica domanda èì: sarà egualmente piacevole una volta disponibile sulle piattaforme in streaming?
La scelta di Brad Pitt nei panni della vecchia gloria boriosa rende difficile individuare la linea di demarcazione tra attore e personaggio. L’attore, però, è molto credibile nel ruolo del pilota anziano, una stella ormai quasi del tutto spenta e non più apprezzato come una volta. Javier Bardem come proprietario della scuderia, Damson Idris come pilota più giovane e Kerry Codon nei panni di Kate, la direttrice tecnica della scuderia, sono estremamente calati nei rispettivi ruoli e il colorato cast di meccanici e investitori aiuta a immergerci nello scenario del paddock.
Una questione di genere
Purtroppo, proprio il personaggio di Kate sin dal primo trailer lasciava intendere una storyline romantica con Sonny Hayes, come nei più scontati cliché. Oltre a non avere un cognome, il suo personaggio è contraddittorio e superficiale, nonostante il regista la presenti come un’emancipata leader. La macchina da lei progettata è considerata una ferraglia, finché le indicazioni vaghe e generiche del vecchio pilota sembrano risvegliarla da un sonno inspiegabile per rendere così macchina perfetta e in grado di competere con Red Bull, Ferrari e Mercedes con facilità.
La rappresentazione delle donne
Pur rappresentando una forzatura normale di trama, evidenzia però la scrittura pigra dell’unico personaggio femminile e rilevante di tutto il film. Il solo altro è quello di una ragazza della pit crew, il cui ruolo è così marginale che il suo nome è pronunciato appena due volte. La giovane meccanica è responsabile dei loro fallimentari pit stop ed è attaccata verbalmente di fronte all’intero garage, finché il cavaliere senza macchia Sonny Hayes non prenderà le sue difese. Anche lei supererà improvvisamente le sue difficoltà, senza un apparente motivo.
F1: il film, così, non solo forza nuovamente la trama, ma perde l’opportunità di sviluppare, invece, il piacevole personaggio interpretato da Abdul Salis, Dodge, l’affabile capo meccanico del team, di cui ci sarebbe piaciuto vedere di più e con cui la ragazza sembra avere un buon rapporto professionale. Questo trattamento dei personaggi femminili risulta sia superficiale che inaspettato: la partecipazione di Lewis Hamilton nella produzione, noto anche per le sue battaglie sociali, tra cui quella femminista, con l’obiettivo d’inserire un maggior numero di donne nello sport, faceva sperare in una rappresentazione migliore.
La F1: uno sport meno maschile del passato
Sebbene sia incontrovertibile che la F1 sia storicamente uno sport maschile, va sottolineato come proprio quest’anno abbia visto la prima ingegnere di pista donna, Lara Muller, impegnata a seguire il pilota Esteban Ocon nel team Haas; inoltre, è disponibile su Netflix la serie F1: the Academy, che documenta le vicende dell’unica lega di monoposto interamente al femminile. Insomma, il contrasto tra questo cambio di tendenza nello sport reale e la sua rappresentazione nella pellicola è grande ed importante sottolinearlo.
Adrenalina fuori giri
La trama di F1: il film è costantemente indietro rispetto alle scene in pista. Tra forzature e villain introdotti nell’ultimo atto, infatti, risulta poco sviluppata, ma comunque sufficientemente corposa per giustificare le quai 3 ore di durata, che non stancano mai. Le corse e un impeccabile mix di riprese tecnicamente perfette dal sound design aggressivo, lasciano incantati: per i fan della F1, seppur non è garantito l’interesse per le vicende del team, sarà garantito aggrapparsi all’orlo delle poltrone, col fiato sospeso a ogni curva o a ogni sorpasso, e sembrerà d’essere a bordo della monoposto che sfreccia sullo schermo.
F1: il film è una pellicola perfetta per gli amanti dei motori e dello sport che rappresenta; a un occhio più analitico e forse meno appassionato, i continui errori nozionistici riguardanti il regolamento o la cultura dello sport, il trattamento delle donne e banalmente la debolezza della trama lasceranno l’amaro in bocca. In sintesi, il film di Joseph Kosinki avrebbe potuto essere un progetto meno superficiale, pur mantenendo le riprese mozzafiato. Un prodotto per appassionati o un progetto di vanità? Probabilmente, la verità è nel mezzo.
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Titolo originale | F1: the movie |
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Lingua originale | inglese |
Paese | USA |
Anno | 2025 |
Durata | 156 minuti |
Uscita | 25 Giugno 2025 |
Genere | Corse Sport |
Regia | Joseph Kosinski |
Sceneggiatura | Ehren Kruger |
Fotografia | Claudio Miranda |
Musiche | Hans Zimmer |
Produzione | Apple TV+ Jerry Bruckheimer FIlms Dawn Apollo Films Plan B Entertainment |
Distribuzione | Warner Bros. |
Cast | Brad Pitt Damson Idris Kerry Condon Javier Bardem Callie Cooke Kim Bodnia Shea Whigham Tobias Menzies Sarah Niles Joseph Balderrama Samson Kayo Will Buxton Toto Wolff Lewis Hamilton George Russell Charles Leclerc Fernando Alonso Zak Brown Frédéric Vasseur Stefano Domenicali |