Il Mago Pancione Etcì: il genio della lampada della Tatsunoko
Il Mago Pancione Etcì
«Aulì Aulé Tulilem Blem Blu!».
Titolo originale | ハクション大魔王 |
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Lingua originale | giapponese |
Paese | Giappone |
Anni | 1969-1970 2020 |
Stagioni | 1 |
Episodi | 52 (1969) 20 (2020) |
Genere | Anime Commedia |
Character design | – |
Regia | Hiroshi Sasagawa |
Musiche | Tsunehisa Itō Jinzō Toriumi |
Studio | Tatsunoko |
Uscita italiana | 1983 |
Il genio della Tatsunoko
«Fenomenali poteri cosmici in un minuscolo spazio vitale». Così, in Aladdin, il genio blu reso famoso dalla voce di Gigi Proietti, definiva le sue capacità. Ed effettivamente era quasi onnipotente. Tra i suoi limiti c’era, però, quello di non poter far innamorare le persone, resuscitare i morti e roba simile. Roba da matti, dico io. Che poteri fenomenali sarebbero, se vincolati a delle postille? Per fortuna, nel mondo degli anime c’è stato anche spazio per geni seri, assolutamente privi di scrupoli o limiti. È questo il caso del Mago Pancione Etcì.
Kanchan
Prodotto dalla Tatsunoko, questo anime di Tatsuo Yoshida, per la regia di Hiroshi Sasagawa, fa la sua entrata in scena in Giappone il 5 Ottobre 1969, per poi rimbalzare sui nostri schermi nel 1983. La storia ricorda da vicino molti altri prodotti a noi cari. Kanchan, un bambino giapponese pigro e furbacchione, dopo essersi nascosto in soffitta per evitare di raccontare alla mamma la magra giornata scolastica, finisce per starnutire a causa della polvere.
Uno starnuto per amico
Non sa, però, che tra le innumerevoli carabattole nascoste in quella stanza s’annida un oggetto potentissimo: un vaso orripilante con disegnato un viso sorridente, al cui interno si cela un incredibile segreto. Come la lampada d’Aladino, quel vaso è la dimora del Mago Pancione Etcì il quale, evocato da uno starnuto in luogo della più classica strofinata, si rivela in tutto il suo splen… ehm… Si rivela.
Il mago, annunciato da un commento musicale sbilenco, non ha l’aspetto di una creatura prodigiosa. Ha il viso a forma di pera, i labbroni, quattro baffi arricciati dotati di effetti sonori a molla, un cappello con margherita incorporata e un’aria bislacca. Dopo l’iniziale turbamento, il ragazzo decide di soprassedere sull’aspetto non proprio incoraggiante del genio, più simile a un pagliaccio imbranato che a un mago orientale, e accetta di testare i suoi servigi.
Un mago pasticcione
Il primo desiderio di Kanchan è ottenere una stanza segreta da usare come rifugio, ma il Pancione decide di strafare: usando alcune costruzioni, erige un immenso palazzo. Sfortunatamente, il goffo Etcì, oltre a far apparire la reggia sul tetto di casa, dimentica alcuni pezzi, facendolo crollare immediatamente. Successivamente, il ragazzo è invitato a fare un giro sul suo tappeto volante, che però presenta rischi di cadute e si strappa, agganciandosi a un’antenna. Infine, il genio si ritrova a dover affrontare alcuni nemici del bambino, tra cui un famigerato bulldog, che diventerà la vera e propria nemesi dei protagonisti. Ma a causa di un successivo starnuto, il mago torna nel suo vaso, lasciando Kanchan a doversela sbrigare da solo.
Durante il corso delle loro avventure, che si dipaneranno per un arco di 52 episodi, genio e bambino instaureranno un rapporto sempre più stretto, in cui Kanchan, sfruttando i poteri del proprio servitore, cercherà sempre d’aggirare gli ostacoli, per poi trovarsi costretto ad affrontarli direttamente, a causa della dabbenaggine del Mago Pancione. A poco servirà l’upgrade della Mano Magica, bacchetta professionale che dovrebbe migliorare il suo incantesimo di default, l’«Aulì Aulé Tulilem Blem Blu».
Un tristissimo epilogo
Ma le disgrazie per Kanchan non finiscono col mago, perché il vaso in realtà ospita anche il resto della sua famiglia: la dispettosa ma assai più efficace figlia Sbadiglio, che si sforzerà sempre di mettere i bastoni tra le ruote ai piani del ragazzo; e perfino la disastrosa moglie Singhiozzo. Tra confronti con bulli, peripezie d’amore e scontri con altre creature paranormali provenienti dal pantheon degli yokai giapponesi (come dimenticare lo scontro da horror col nemico che rubava le facce alle persone, lasciando i loro visi totalmente lisci?), Il Mago Pancione Etcì giunge al suo tristissimo epilogo, col comitato dei geni che, preoccupati per l’eccessiva confidenza nata tra genio e padrone, decidono di sigillare Etcì per un secolo nel vaso.
Un personaggio nel cuore di tutti
Malgrado i disastri combinati però, il Mago Pancione è entrato nel cuore di tutti i personaggi, anche degli antagonisti più accaniti e, in una riunione nella soffitta in cui tutto era cominciato, cercano in ogni modo di tenerlo con loro. Perfino il famigerato bulldog, assalito dalla tristezza, restituisce al mago il lembo di pantaloni che gli aveva strappato. Ma a nulla valgono le misure prese per evitare il peggio e, in una sequenza davvero strappalacrime, la famiglia dei geni torna al proprio mondo.
Tra la passione per le polpette e l’allergia verso i calcoli matematici, il Mago Pancione Etcì rappresenta uno dei personaggi dell’animazione cui il sottoscritto è più legato, probabilmente il primo cui mi sia affezionato. Rivedendolo oggi, non posso che provare una certa nostalgia.
Un finale molto educativo
A distanza di tanti anni, infatti, le emozioni per quel finale così diverso dalle aspettative di un bambino, ma così moralmente alto ed educativo, sono ancora vive dentro di me e, lo confesso, rivedendo l’epilogo per essere sicuro che il tempo passato non ne avesse alterato il ricordo, mi sono perfino un po’ commosso, scoprendo perfino delle insospettabili analogie con prodotti più maturi e blasonati, quali Ushio e Tora, I Predatori del Tempo o Zambot 3, forse più riconoscibili e qualitativamente dignitosi, ma non proprio confezionati per il pubblico di bambini di cui, ormai tanti anni fa, facevo parte anche io. Etcì!
La sigla completa de Il Mago Pancione Etcì
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Titolo originale | ハクション大魔王 |
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Lingua originale | giapponese |
Paese | Giappone |
Anni | 1969-1970 2020 |
Stagioni | 1 |
Episodi | 52 (1969) 20 (2020) |
Genere | Anime Commedia |
Character design | – |
Regia | Hiroshi Sasagawa |
Musiche | Tsunehisa Itō Jinzō Toriumi |
Studio | Tatsunoko |
Uscita italiana | 1983 |