Tatsunoko: non è ancora tempo di svegliarsi da quel sogno

tutti i personaggi della tatsunoko per festeggiare i suoi 60 anni - nerdface

Tatsunoko

Curiosità

L’esordio della Tatsunoko non fu negli anime, ma nei manga, con la pubblicazione di Uchū Ace, scritto e illustrato proprio da Tatsuo Yoshida.

Una storia di sogni realizzati

L’entusiasmo con cui una bella fetta di Redazione accoglie le ricorrenze delle trasmissioni televisive che le ha dato l’imprinting e l’ha forgiata come nerd è sempre alle stelle. Il nostro sguardo è spesso rivolto a Est, non perché in cerca di Eomer e Gandalf alla testa di una torma di Rohirrim, ma in quanto è da Oriente, quello estremo, che arrivarono gli anime della nostra infanzia. Quei cartoni animati che le reti televisive locali acquistavano a mani basse per riempire ore di palinsesti e che hanno fatto la fortuna di band e gruppi come I Cavalieri del Re, I Superobots (aka Rocking Horse) e altri esperti del settore che ne hanno curato le intramontabili sigle italiane.

Un nome su tutti

In questo sconfinato contesto, popolato di mecha, super sentai tra il serio e il faceto, adolescenti votati all’agonismo sportivo, mostri altruisti o fiabe e storie di animali antropizzati, spicca un nome che Nerdface difficilmente smetterà di pronunciare: quello della Tatsunoko Productions.

I fratelli Yoshida

Sebbene abbiamo già fatto cenno all’impresa compiuta dai tre fratelli Yoshida nel fondare il loro tempio dell’animazione nei numerosi Nerd Origins pubblicati per celebrare i prodotti che si fregiano del logo del cavalluccio marino, ci sembra necessario ricordarla di nuovo: è una storia di sogni realizzati quasi dal nulla che da tante decadi raggiungono i teleschermi di bambini (più o meno cresciuti) di tutto il mondo.

tatsuo yoshida sta disegnando il mago pancione per la tatsunoko - nerdface

«Shikata ga nai»: Tatsuo, Kenji e Toyoharu Yoshida (anche noto con lo pseudonimo di Ippei Kuri), rispettivamente classe 1932, 1935 e 1940, questa frase devono averla sentita ripetere un sacco di volte. Si traduce con «non ci si può fare niente» ed è la formula con cui tutto il Giappone, devastato dal secondo conflitto mondiale, accettava oltre lo sforzo bellico, i caduti, i bombardamenti a tappeto e le due atomiche, anche i successivi sette anni d’occupazione militare americana.

Tatsuo l’apripista

Se niente si poteva fare per tornare indietro, molto si poteva invece per andare avanti e i tre fratelli, come del resto gran parte dei loro compatrioti, non se ne sono stati con le mani in mano. Tatsuo ha aperto la strada, imparando a disegnare, ispirandosi (nell’aspetto, più che nei temi) ai personaggi che popolavano i fumetti d’importazione statunitense e facendosi strada dalle illustrazioni dei quotidiani ai manga, che in quel periodo vedevano moltiplicarsi successi e tiratura, fino a compiere, ad appena 30 anni, il balzo dalla carta stampata allo schermo televisivo.

Campioni del tubo catodico

Se unendo le forze i tre porcellini hanno sconfitto un lupo, le sorelle Kisugi di Occhi di gatto hanno recuperato tutta la collezione appartenuta al padre e le Carlucci hanno conquistato la TV Italiana, i tre fratelli Yoshida hanno dato vita a una casa di produzione che, contando appena 43 dipendenti, ha sfornato una quantità impressionante di campioni del tubo catodico.

il trio drombo, creazione della tatsunoko - nerdface

Tutte le serie Time Bokan, tanto per cominciare, sono un’invenzione di Tatsuo e i suoi fratelli. Declinate in tutte le salse, dal sublime ed eterno YattamanI predatori del tempo, queste demenziali ricerche di pietre, di riscrittura della storia dell’uomo o di magnifici (si sa) cosmopavoni hanno generato una mitologia ripresa anche in altre opere non canoniche, come Muteking, costituita da robot assurdi, maiali che si arrampicano sugli alberi quando adulati, punizioni dantesche degli sconfitti e, soprattutto, sostenuta dalla stridente contrapposizione, quasi sovrapponibile al tòpos greco della καλοκαγαθία, tra la stucchevole perfezione dei buoni e la grottesca comicità degli antagonisti, veri eroi della storia e beniamini del pubblico.

Creature altruiste e votate al fallimento

Numerose creature tanto altruiste e votate al bene quanto irrimediabilmente goffe e destinate al fallimento, come Tamagon, Ippotommaso o quello sventuratissimo disadattato di Mago Pancione Etcì sono farina del sacco della Tatsunoko, come pure le frustranti storie dell’Ape Magà, del ranocchio Demetan e di un Pinocchio da incubo che, al confronto, quello di Carlo Collodi è stato in villeggiatura.

Poteri straordinari per storie cupe

Figli della Tatsunoko sono Gordian, il mecha matrioska, e Godam, il robot più statico ma con le trasformazioni più straordinarie di tutti. Lo stesso vale per i Gatchaman, Tekkaman e Kyashan, che coi loro poteri straordinari e le loro storie cupe e piene di sofferenza ci hanno esaltato e traumatizzato, senza possibilità di recupero. Altrettanto dicasi per gli spokon come Il fichissimo del baseball o Superauto Mach 5.

tutti gli eroi della tatsunoko riuniti - nerdfaceartwork di Roberto Ferrari

L’elenco potrebbe proseguire per giorni: la Tatsunoko ha prodotto storie violentissime, come Judo boy, il nonno di Ken il guerriero, o esilaranti, come la saga di Gigi la trottola; delicate come Temple e Tam Tam o angoscianti e avvincenti come Il fantastico mondo di Paul. Ancora oggi, seppure i titoli che continua a sfornare possono non dirci molto, la Tatsunoko non dà segni di cedimento.

Un sogno condiviso

Del resto, anche se nel 1977 il capostipite Tatsuo ha lasciato questo mondo, vittima di un cancro al fegato, i suoi fratelli non hanno mollato e si sono passati il testimone alla presidenza della società, a dimostrazione del fatto che da quel sogno condiviso, nato tra le macerie di un Paese sconfitto, non è ancora ora di svegliarsi.

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