Carletto: il Principe dei Mostri (e dei nostri pomeriggi alla TV)
Carletto: il Principe dei Mostri
«Il ragazzo che è venuto oggi mi piace. E ho deciso che diventeremo amici».
Titolo originale | 怪物くん |
---|---|
Lingua originale | giapponese |
Paese | Giappone |
Manga | 1965-1969 |
Tankobon | 15 |
Autore | Fujiko Fujio |
Pubblicazione | 1965 |
Anime | 1968-1969 |
Episodi | 50 |
Anime | 1980-1982 |
Episodi | 94 |
Prima TV | 2 Settembre 1980 |
Uscita italiana | 12 Giugno 1983 |
Largo, mostriciattoli!
Sovente, nell’archetipo narrativo che fa da incipit alle vicende dei cartoni animati giapponesi, si parte da un personaggio sfortunato e con numerosi problemi che riceve l’aiuto di alleati improbabili: provenienti da altri pianeti (Muteking), dimensioni parallele (Il Mago Pancione), dal futuro (Doraemon), da una sfera onirica straniante e popolata da demoni mostruosi (La Balena Giuseppina). Non è il caso di Carletto: il Principe dei Mostri.
Morale e umorismo
Ma andiamo con ordine. Di solito, questi personaggi sfortunati ricevono aiuti goffi; altre volte usano in malo modo l’assistenza ricevuta e, per pigrizia o egoismo, tendono a peggiorare le cose, ricevendo in cambio un’opportuna lezione morale. Ed è proprio in queste situazioni che si creano le tensioni umoristiche che danno un senso a vicende ideate per intrattenere un pubblico molto giovane.
Un caso a parte
Ma non va sempre così. C’è qualcuno tra questi personaggi che, per mera simpatia, si guadagna l’amicizia e l’assistenza di un gruppo di alleati davvero singolare, divertentissimo e potenzialmente devastante.
Il piccolo Hiroshi è un orfano gentile e onesto: pur in ristrettezze e con poca speranza nel futuro, si sente comunque l’ometto di casa e ambisce ad assicurare alla sorella maggiore un futuro migliore. Durante una partita di baseball con altri amici, il suo inatteso fuoricampo infrange il vetro di una tetra villa abbandonata nella quale, gira voce, si nascondono dei terribili mostri.
Per riprendere la palla, Hiroshi è costretto a introdursi nella magione e, ispezionando le varie stanze, scopre dei lunghissimi peli in un letto e una spaventosa bara in cantina. Infine s’imbatte in Carletto, un bambino amichevole, che si presenta come il padrone di casa.
Un’amicizia singolare
Tra i due scatta subito una reciproca simpatia, ma quando Carletto gli passa la palla, allungando le braccia come Mister Fantastic, il povero Hiroshi ha il primo di una serie di numerosi mancamenti. Dopo una fase d’iniziale incertezza, i due diventano ottimi amici e Hiroshi fa conoscenza con i tre servitori di Carletto, che si rivelerà essere nientemeno che il figlio del Re dei Mostri, il legittimo Principe di Mostrilandia.
Mostri anomali
Arrivato sulla Terra per studiare gli umani e fare esperienza, allo scopo di divenire in futuro ambasciatore del suo popolo, Carletto è accompagnato dai tre mostri per antonomasia: il Conte Dracula, il Mostro di Frankenstein e l’Uomo Lupo. A dispetto delle apparenze, sono molto diversi dalle più classiche rappresentazioni letterarie.
Il Conte ha da tempo rinunciato al sangue umano e beve esclusivamente succo di pomodoro; Frank di spaventoso ha solo l’aspetto, ma in realtà è un bonaccione; Wolf è un domestico responsabile, che non diventa mai violento. Capita, però, a volte che Carletto e il suo trio di guardie del corpo debbano vedersela con mostri nemici degli esseri umani o contrari alla politica del Re. In questi caso, si battono con tutte le forze, decisi a difendere gli umani.
L’opera più celebre di Fujiko Fujio
La storia originale nasce come manga di Fujiko Fujio, nome d’arte con cui fino al 1987 si firmò la coppia di autori composta da Hiroshi Fujimoto e Motoo Abito, autori di numerose altre fortunate serie, molte delle quali trasmesse anche nel nostro Paese, come Nino: il mio amico ninja e Superkid. Kaibutsu-sun, ovvero Carletto: il Principe dei Mostri, fu pubblicato per quattro anni, dal 1965 al 1969, anno in cui ebbero inizio le pubblicazioni di Doraemon, personaggio certamente più famoso e longevo della produzione made in Fujiko Fujio.
Due serie anime
Nel 1968 fu realizzata una serie animata in bianco e nero, cui fece seguito quella più famosa e a colori del 1983. Sebbene siano passati molti anni dagli esordi, Carletto e la sua banda di mostri premurosi hanno saputo ritagliarsi un bel lembo d’affetto nella coperta dei ricordi dei cartoni del passato.
Non solo per l’indimenticabile sigla cantata da I Mostriciattoli o per l’ironia beffarda e un po’ lugubre che contraddistingue l’opera, ma soprattutto per la filosofia di fondo, che finiva per riflettere tematiche come l’integrazione e il rispetto per il diverso. Me-he-ho.
La sigla completa di Carletto: il Principe dei Mostri
Condividi il post
Titolo originale | 怪物くん |
---|---|
Lingua originale | giapponese |
Paese | Giappone |
Manga | 1965-1969 |
Tankobon | 15 |
Autore | Fujiko Fujio |
Pubblicazione | 1965 |
Anime | 1968-1969 |
Episodi | 50 |
Anime | 1980-1982 |
Episodi | 94 |
Prima TV | 2 Settembre 1980 |
Uscita italiana | 12 Giugno 1983 |