SanPa | San Patrignano ancora divide l’Italia | Recensione

i volti di due protagonisti di sanpa si sovrappongono a un'immagine aerea della comunità - nerdface
la locandina ufficiale di sanpa - nerdface

Il voto di Nerdface:
4.5 out of 5.0 stars

Titolo originale SanPa
Lingua originale italiano
Paese Italia
Anno 2020
Stagioni 1
Episodi 5
Ideatori Gianluca Neri
Carlo Gabardini
Paolo Bernardelli
Genere Documentario
Soggetto Gianluca Neri
Carlo Gabardini
Paolo Bernardelli
Durata 55/64 minuti a episodio
Produzione
Distribuzione Netflix
Prima TV 30 Dicembre 2020
Cast

Il voto di Nerdface:
4.5 out of 5.0 stars

«Non vi lascio andar via»

Sta facendo discutere dal momento in cui è uscita su Netflix, il 30 Dicembre scorso, la docuserie SanPa, dedicata alla lunga e complessa esperienza della più grande comunità di recupero per tossicodipendenti d’Europa, San Patrignano.

un ritratto fotografico di muccioli, fondatore di san patrignano - nerdface

Siamo alla fine degli anni ’70, l’Italia vive gli Anni di Piombo, una delle pagine più buie e drammatiche della propria storia, mentre l’eroina inizia a invadere le città. Droga terribile, crea in poco tempo un esercito di tossici, colpendo ogni fascia sociale. Fanno paura i ragazzi e le ragazze che si bucano e che si aggirano come zombie per le strade; sono ghettizzati e abbandonati a una vita in strada, interamente volta ad accaparrarsi la prossima dose.

L’eroina si abbatte sugli anni ’80

Poco importa se questo comporterà rubare, magari alle proprie famiglie, o se sarà necessario prostituirsi per procurarsi i soldi necessari. Lo Stato e le istituzioni sanitarie sono impreparate e chi ha vissuto i primi anni ’80 ricorderà bene le siringhe conficcate sulle cortecce degli alberi, nei parchi, o i ragazzi col cucchiaino in mano a passarsi la siringa, nei sottopassi pedonali. In questo contesto di drammatica carenza di uno stato sociale, appare come un messia la figura imponente di Vincenzo Muccioli.

La figura di Vincenzo Muccioli

D’estrazione sociale agiata, svogliato nello studio e affascinato dall’esoterismo, una volta sposato ottiene alcuni appezzamenti di terreno nella località di Coriano, nei pressi di Rimini. Lì avvierà un esperimento senza precedenti, destinato a diventare un’esperienza ricca, nuova e dirompente: San Patrignano. Comunità terapeutica per tossicodipendenti, è fedele espressione della sua visione e del suo indiscutibile carisma, uomo di quasi due metri d’altezza, affabulatore e manipolatore.

un'immagine ampia della mensa di san patrignano, con tutti i tavoli occupati dagli ospiti ordinatamente seduti - nerdface

Chi entra, deve stare a una serie di regole decise da Vincenzo Muccioli, padre padrone che si prende cura personalmente di tutti gli ospiti, ascoltandoli, impiegandoli in diverse mansioni all’interno della struttura, andandoli a riprendere in caso di fuga. E punendoli, quando necessario. Gli ospiti passano dalla dipendenza dall’eroina a quella da Vincenzo Muccioli, cui si affidano interamente.

San Patrignano cresce

San Patrignano cresce vertiginosamente, passando nell’arco di circa 15 anni da 100  a 2.600 persone. Faro luminoso, attrae tossicodipendenti da tutto il Paese e la selezione all’ingresso è feroce: chi vuole entrare, da subito deve sottostare alla disciplina richiesta da Vincenzo Muccioli, dimostrando la propria volontà di cambiare pernottando anche settimane di fronte all’ingresso.

I Vip

San Patrignano incassa, così, sponsorizzazioni fondamentali: su tutte, quella di Gian Marco e Letizia Moratti, i quali negli anni elargiranno alla comunità decine di miliardi di vecchie lire. Oppure come l’ostinata difesa portata avanti da Red Ronnie, anche di fronte a fatti oscuri e discutibili. Come uno Stato nello Stato, San Patrignano costruisce alloggi, allevamenti di bestiame, un caseificio, un macello, un laboratorio tessile, un ospedale per il trattamento dei tantissimi sieropositivi e malati di AIDS.

come il celebre quarto stato, vincenzo muccio,i è alla guida di un corteo di ospiti di san patrignano - nerdface

Vi sono impiegati gli ospiti, che prestano il loro servizio gratuitamente e senza contributi, perché il lavoro è ritenuto da Vincenzo Muccioli terapeutico per l’uscita dalla tossicodipendenza. Chi disobbedisce, chi esprime dissenso, chi tenta di scappare subisce le punizioni: dall’umiliazione in pubblico in occasione dei pasti consumati tutti insieme, alla violenza verbale e fisica, alla segregazione in catene nei luoghi deputati alla pena da scontare.

Tantissimi soldi

Iniziano a girare tanti, tantissimi soldi e Vincenzo Muccioli diventa ambito dalla politica, per il bacino elettorale capace d’attirare, al punto d’ispirare la Legge Iervolino, che equiparò i tossicodipendenti ai delinquenti, ponendoli nella scelta di finire in galera o in un centro di recupero. Magari a San Patrignano, che infatti beneficerà anche di ingenti finanziamenti pubblici.

Una docuserie perfetta

SanPa è una docuserie praticamente perfetta. Dal ritmo di un thriller, si avvale di 25 testimoni diretti che hanno vissuto a San Patrignano e di circa 180 ore di interviste. Perennemente in un equilibrio difficile, cerca d’offrire una fotografia imparziale di un’esperienza unica, che restituisce la fase di un Paese intero, riuscendo sempre a camminare su questo filo teso.

I lati oscuri di San Patrignano

È dedicato molto tempo, dunque, pure ai lati più oscuri e inquietanti di San Patrignano: dal primo processo per sequestro di persona e maltrattamenti, fino ai due suicidi di altrettanti giovani, ancora gravati da dubbi, e all’eclatante omicidio commesso ai danni di Roberto Maranzano, avvenuti quando le dimensioni della comunità non permettevano più a Vincenzo Muccioli il controllo diretto di tutti gli ospiti e furono incaricati alcuni di essi di farlo, con esiti drammatici. Come riporta il Corriere.it, i portavoce di San Patrignano si sono dissociati dalla ricostruzione offerta da SanPa, mentre Carlo Gabardini, co-autore della docuserie firmata da Cosima Spender, ribadisce: «Non mi sarei aspettato non ci fossero obiezioni. Se San Patrignano ci avesse riempito di lodi […], sarei stato preoccupato. La nostra idea era realizzare un prodotto documentaristico, raccontando la storia nella sua complessità, senza compiacere una delle mille parti in causa che, comunque, saranno sempre scontente». Noi riteniamo che SanPa sia il prodotto migliore disponibile per farsi un’idea su una figura così sfaccettata come quella di Vincenzo Muccioli, misterioso anche nella sua morte avvenuta nel 1995, e per esteso della sua creatura, San Patrignano.

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Titolo originale SanPa
Lingua originale italiano
Paese Italia
Anno 2020
Stagioni 1
Episodi 5
Ideatori Gianluca Neri
Carlo Gabardini
Paolo Bernardelli
Genere Documentario
Soggetto Gianluca Neri
Carlo Gabardini
Paolo Bernardelli
Durata 55/64 minuti a episodio
Produzione
Distribuzione Netflix
Prima TV 30 Dicembre 2020
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