«Chi l’avrebbe detto che quell’orso ci avrebbe divorato»

Non ci soffermiamo spesso a pensare da dove nasca l’ispirazione delle storie che ci appassionano. Immaginiamo che sia tutto molto veloce: uno scrittore si siede alla sua scrivania, segna sul foglio delle parole molto ben composte ed ecco nascere un nuovo capolavoro. Ma dietro ogni opera ci sono le persone, con le loro storie e i loro difetti.

Le origini dei grandi classici

Indagare le origini di grandi classici ha dato vita a diverse pellicole, tra cui Neverland: un sogno per la vita e il più recente Saving Mr. Banks. Vi presento Christopher Robin, regia di Simon Curtis, ci parla invece della genesi del leggendario orsetto Winnie the Pooh, ancora oggi amato da grandi e piccini, protagonista del romanzo omonimo pubblicato nel 1926.

La storia di Milne

Il protagonista, A.A. Milne, celebre scrittore, è interpretato da Domhnall Gleeson. Torna a casa dalla guerra, stravolto: ha visto l’orrore di uno sterminio senza senso, con l’unica speranza se non quella che si tratti dell’ultima di tutte le guerre. Col tempo, però, sarà chiaro che non è stata affatto messa la parola fine a questo male. Le sofferenze e l’infelicità continuano, la guerra vive nella sua testa e basta lo scoppio di un palloncino per riportarla feroce e strisciante nella quotidianità, a minare la serenità della sua famiglia.

L’uomo cerca riparo lì dove le uniche creature pericolose sono orsi e tigri di peluche, in una casa in campagna, per scrivere un libro contro la guerra. Quando la moglie Daphne (Margot Robbie), che pur essendo madre del piccolo Billy a volte sembra una bambina ella stessa, coi suoi capricci e il suo sprezzante ottimismo, lo lascerà solo rinfacciandogli che non si stia realmente dedicando alla stesura del suo nuovo romanzo, toccherà a lui prendersi cura di un figlio che poco conosce, avendolo lasciato per anni alle cure dell’affettuosa tata, Olive (Kelly MacDonald).

La fantasia perduta

Riscoprirà la fantasia perduta e troverà l’ispirazione per scrivere la storia che segnerà moltissime vite, compresa quella della sua famiglia: un libro per suo figlio, con lui e il suo orsetto come protagonisti. Vi presento Christopher Robin segue molti temi; è al contempo uno spaccato storico dell’Inghilterra nel periodo tra le due guerre e il racconto delle vicende di una famiglia tutt’altro che perfetta. Ognuno dei personaggi è in bilico tra egoismo e amore, rendendo ricco quel racconto umano che si muove dietro un mito che ha velocemente eclissato i suoi creatori, diventando proprietà dei milioni di bambini e adulti che lo portano nella loro memoria.

Una cura affascinante per la scenografia e i costumi rendono Vi presento Christopher Robin un’opera pregiata, con favolose inquadrature di cottage, paesaggi e feste a Londra; rispecchia la volontà di dare un carattere storico al film, contestualizzando i personaggi in un’epoca che così velocemente, fin troppo, porterà un bambino, Christopher Robin, interpretato da Will Tilston e Alex Lawther, a diventare adulto sullo scenario della guerra, paragonata al mercoledì di una settimana: se non è qui, oggi, presto si ripresenterà.

Un mito

La camera s’addentrerà nella foresta oscura, con la neve a scendere candida e le paure a svanire al suono di palloncini scoppiati. La fantasia di un bambino restituirà l’ispirazione a suo padre e genererà un mito cui nessuno di loro potrà più sottrarsi. Compresi noi.