«Tu sei unico»

Elio è atterrato nei cinema italiani il 18 Giugno. L’opera è il nuovo lungometraggio della squadra Disney Pixar, inizialmente pensato dalla regista Adrian Molina (Coco) e poi passato nelle mani di Domee Shi (Red) e Madeline Sharafian (Onward: oltre la magia).

Un bambino solo

Elio è un bambino rimasto orfano. Vive insieme alla zia Olga, Maggiore dell’esercito che opera nell’osservatorio spaziale. Per i due è molto difficile entrare in sintonia perché, se da una parte la zia Olga si ritrova in un ruolo che non aveva mai affrontato prima, ovvero quello di madre, dall’altra Elio si sente solo e non riesce a farsi degli amici.

Elio, l’appassionato di alieni

Il bambino percepisce che il suo posto non è sulla Terra, ma nello Spazio, insieme agli alieni. Elio, infatti, è un bambino appassionato degli extraterrestri e ogni giorno, grazie ad alcune radio e alle attrezzature da lui progettate, cerca di mettersi in contatto con loro. «Sono Elio Solis, vi prego: venite a prendermi!». E questo accadrà.

Elio è così portato nel Comuniverso, l’organizzazione di tutti i leader più importanti dell’Universo, tra cui anche lui, considerato il leader della Terra, per via di un equivoco. Lui sta al gioco e, quando il Comuniverso è in pericolo, si offre come volontario per cercare di convincere Lord Grigon, un capo molto risoluto e sicuro di sé, desideroso di prendersi il pianeta con la forza e la violenza.

Grigon e Glordon

Elio, utilizzando la conoscenza universale, s’adopera di ogni mezzo per convincere Grigon, farà amicizia col figlio Glordon e affronterà questioni decisamente più grandi di lui: l’esperienza lo aiuterà a capire chi sia veramente e ad accorgersi che, alla fine, la Terra non è poi così brutta come pensava.

La genesi del film

L’idea principale alla base di Elio è di Adrian Molina, partito dall’immagine di un bambino appassionato dagli alieni che, poi, viene effettivamente rapito da loro. L’ingresso di Domee Shi, Madeline Sharafian e della produttrice Mary Alice Drumm ha contribuito a rendere più dettagliata la vicenda, caratterizzando Elio come un bambino rivolto allo Spazio per trovare persone più simili a lui.

Domee Shii s’è chiesta perché un bambino vorrebbe voler lasciare la Terra così tanto, sviscerando un argomento profondo e sempre attuale come quello della solitudine; di conseguenza, sono stati approfonditi i temi della crescita personale e della scoperta di se stessi.

Il ruolo degli adulti

Anche gli adulti sono molto rappresentati, più vicini alla realtà rispetto ad altre opere, anche nelle loro difficoltà genitoriali. Se la zia Olga si dichiara inesperta come madre, Grigon faticherà non poco ad accettare le scelte di suo figlio. E proprio nNella figura di Glordon Elio troverà quell’amico finalmente in grado di capirlo e d’accoglierlo, un amico non giudicante e pronto a sostenerlo nei suoi sogni.

Nel corso della conferenza stampa alla quale abbiamo partecipato, Domee Shi ha infatti dichiarato: «Glordon è una persona che, pur non avendo gli occhi, ti vede per quello che sei».

Un film contro la guerra

Anche in considerazione dello scenario internazionale in cui il mondo è precipitato in tempi recenti le registe hanno detto: «Non immaginavamo che sarebbero potute scoppiare delle guerre. Speriamo che Elio aiuti a spargere un po’ di speranza e di pace, sia negli adulti che nei bambini».

Dalla Terra al Comuniverso

Elio rappresenta i due pianeti scenario della vicenda in modo opposto, soprattutto dal disegno. La Terra, infatti, è scura e rigida; gli unici luoghi mostrati sono la stazione militare e il collegio formativo, caratterizzati da una tecnologia che ricorda quella degli anni ’80 e ’90. Nel Comuniverso, invece, domina l’uso di colori brillanti e luminosi, l’uso di forme principalmente tondeggianti e abbondano i luoghi e gli abitanti rappresentati.

Insomma, la messa in scena sembra ricalcare la visione di Elio, che all’inizio è pessimista e non crede nella Terra, perché perennemente solo e bullizzato; sente di non avere il suo posto e vuole semplicemente scappare.
Ma, grazie al suo viaggio, imparerà a essere più positivo e acquisirà fiducia anche sul suo pianeta.

Telefono casa

Così, quella stessa radio usata da Elio solo per contattare gli alieni, sarà poi utilizzata per comunicare con la Terra. Non a caso, le registe si sono dette molto fan dei film di fantascienza e di E.T.: l’extraterrestre in particolare, molto influente all’interno della storia nella caratterizzazione dei personaggi. Non solo: l’ispirazione ha guardato pure a science thriller come Alien e La cosa.

Ricco di argomenti attuali, Elio colpisce in diversi punti, riuscendo a parlare ad adulti e bambini. L’idea originale, l’animazione curata e (super) colorata, insieme al linguaggio simpatico e divertente, lo rendono un film da vedere al cinema, per nutrirci di una speranza che in questi giorni sembra davvero impossibile.