Dick Van Dyke: l’eterno bambino che ballava sui tetti

dick van dyke in smoking - nerdface

Dick Van Dyke

dick van dyke in una delle sue smorfie simpatiche - nerdface

«Se ho ben capito, la pensione vorrebbe dire tempo speso giocando a golf. Per me vuol dire fare ciò che ti diverte».

L’eterno bambino

Mito assoluto della nostra infanzia, Dick Van Dyke non ha bisogno di grandi presentazioni. Attore poliedrico, s’è fatto notare su tutti i media per i quali ha lavorato, dalla radio nei primi anni ’40, fino al piccolo schermo in epoca più recente. Le origini della famiglia sono molto antiche e sembra sia possibile risalire l’albero genealogico fino a John Alden, membro dell’equipaggio della Mayflower, la nave che portò in America i primi pellegrini inglesi.

Sangue antico

Insomma, nelle vene di Dick Van Dyke scorre un sangue antico e un lignaggio di successo, considerando come il fratello abbia lavorato in TV nella sit-com Coach, andata in onda fino al 1996, e prima ancora in un ruolo da guest star nella serie Babysitter, con Scott Baio. Come in ogni famiglia che si rispetti, non può mancare la pecora nera. Nei Van Dyke il ruolo va a Shane, che ha firmato più di un film per la Asylum. Stiamo parlando di roba come Titanic 2 o Paranormal Entity… Avrete sicuramente capito il livello.

Il Dick Van Dyke Show

Tornando a Dick Van Dyke, la sua carriera esploderà più o meno nel 1960, quando diventa protagonista del musical Bye bye Birdie. Lo spettacolo diventa un successo a Broadway e Dick Van Dyke è notato da Carl Reiner, lo stesso cui siamo riconoscenti, tra gli altri, per Dr. House e per i tre Ocean’s sul grande schermo: lo scrittura per il Dick Van Dyke Show, che va in onda fino a metà anni ’60 e consolida il successo di entrambi.

Dal piccolo al grande schermo

Nel frattempo, si muove qualcosa anche per il cinema e, per la precisione, per la versione sul grande schermo proprio di Bye bye Birdie, per il quale l’attore ottiene lo stesso ruolo interpretato sul palcoscenico.

dick van dyke in bybe bye birdie - nerdface

Siamo nel 1963 e l’anno successivo arriva Disney, col suo Mary Poppins. Lo sapete: a Dick Van Dyke sono affidati i ruoli di Bert lo Spazzacamino e del vecchio Mr. Dawes, accanto a Julie Andrews. Il film vince 5 Oscar, tra i quali c’è anche quello alla Miglior Canzone, quella Cam caminì interpretata dallo stesso attore americano.

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Non male, considerando come l’autrice del libro da cui Mary Poppins era tratto non fosse d’accordo con alcuna delle scelte operate da Disney, men che meno sulla scelta del cast: avrebbe preferito Cary Grant o Fred Astaire per il ruolo di Bert. Superfluo dire quanto Mary Poppins abbia contribuito alla distruzione delle testine del videoregistratore di casa di tutti i miei coetanei.

dick van dyke balla sui tetti in mary poppins - nerdface

Mi rivolgo a voi, che ora siete sulla quarantina: vi ricordate che, una volta, il lunedì sera equivaleva a un film Disney su Rai 1? Vi ricordate roba tipo Elliot: il drago invisibile o FBI: Operazione Gatto? E rammentate Il comandante Robinson Crusoe? Senza nulla togliere a Dean Jones, il quale con quei film costruì buona parte della sua carriera, quello più divertente aveva come star assoluta proprio Dick Van Dyke, nel ruolo di un moderno Robinson Crusoe naufragato su un isola deserta, dopo essersi eiettato dal caccia militare di cui era pilota.

Ancora commedie

Siamo nel 1966 e la carriera dell’attore non è ancora nemmeno vicina a terminare. Gira più o meno un film all’anno, quasi tutte commedie o musical come Citty Citty Bang Bang (una pellicola inglese che sembra Disney, ma non lo è) o Una scommessa in fumo, nel quale un’intera cittadina decide di smettere di fumare per un intero mese, al fine d’accaparrarsi un premio in denaro di 25 milioni di dollari.

dick van dyke è robinson crusoe e si fa la barba accanto a uno scimpanzé - nerdface

Anche sul piccolo schermo la carriera va avanti con una certa costanza, almeno fino a metà anni ’70. Dopo la fine del suo show omonimo, arriva Le pazze storie di Dick Van Dyke, nel quale interpreta il ruolo di un conduttore di talk show. Va avanti fino al 1974 e nello stesso anno Dick Van Dyke fa anche una comparsata nel serial Colombo. Poi, però, scompare dal piccolo schermo e vi ritorna, alla grande, con Un detective in corsia, dal 1993 fino al nuovo secolo; nei primi anni del 2000 si dedica a quanto dovrebbe fare una vera icona: impreziosisce altri show di successo con fugaci cammeo.

Una presenza costante

Sabrina vita da stregaThe middleScrubs sono tre dei vari show in cui è apparso dal 2000 al 2015. Pure sul grande schermo, nel nuovo millennio, i ruoli a lui destinati sono centellinati e non per mancanza di stima. Ben Stiller lo vuole con lui per due Una notte al museo e, sempre nel 2014, torna in sala nel ruolo di se stesso in Una fantastica e incredibile giornata da dimenticare, ancora Disney.

Uno stupendo ragazzino

Non male per uno ragazzino di oltre novant’anni. Siamo nati lo stesso giorno, io e Dick Van Dyke, e non posso che augurarmi d’arrivare alla sua età con la stessa identica voglia di divertirmi, con la stessa freschezza e ironia che mostra in ogni sua apparizione pubblica. Oh, dimenticavo: non perdetevi Merry Xmas, la sua ultima interpretazione, un piccolo film che ha riscosso parecchio successo al Tribeca Film Festival.

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