Gordian: il profondo e arido west del robot matrioska
Gordian
Curiosità
Tatsunoko produsse un’unica stagione di 73 episodi ispirandosi al manga omonimo di Yu Yamamoto.
Titolo originale | 闘士ゴーディアン |
---|---|
Lingua originale | giapponese |
Paese | Giappone |
Anni | 1979-1981 |
Stagioni | 1 |
Episodi | 73 |
Genere | Anime Mecha |
Character design | Masaharu Kawamori |
Regia | Shigeru Yanagawa Eikichi Kojika Hidenori Yamaguci Masamune Ochiai |
Musiche | Masayuki Yamamoto Masayuki Jinbo |
Studio | Tatsunoko |
Uscita italiana | 1981 |
Ino e trino
Negli anni ’80, di robottoni giapponesi era piena la TV, di tutti i tipi, forme e misure. Pur differenziandosi molto, tra i grandi classici s’impose Gordian, anime della Tatsunoko fuori dagli schemi perché ino e trino, grazie a un ingegnoso quanto originale sistema a matrioska. Anche la trama è particolare, leggermente più articolata del normale. A seguito di un grande cataclisma, la Terra si ritrova catapultata in un’era post-apocalittica, diventando lo scenario di una terribile guerra tra umani e la razza Madokter.
Victor City
Baluardo della nostra specie è Victor City, centro fondamentale dal quale partono tutte la avventure che i nostri eroi si troveranno ad affrontare nel corso dei 73 episodi che compongono Gordian. Il protagonista, Daigo, scopre abbastanza presto di non essere un orfano, d’avere anche una sorella maggiore e un padre che, in punto di morte, ha trasferito la sua coscienza in un computer ultra sofisticato.
Tre armature robotiche
Sarà lui, che ha pure contribuito alla costruzione di Victor City, a rivelargli l’esistenza di tre armature robotiche, con le quali il ragazzo potrà offrire un aiuto fondamentale alle truppe terrestri impegnate contro i Madokter.
Le tre armature, di dimensioni crescenti, sono in grado d’incastrarsi una dentro l’altra, formando Gordian, mecha potente che Daigo piloterà, o meglio indosserà, cercando di mantenere la sua identità segreta il più possibile. Scontro dopo scontro, la trama procede fino a momenti molto drammatici, perché al contrario di quanto avviene in altri anime del genere, il Gordian, per quanto efficace, non può riuscire a fermare un’invasione in larga scala.
Un anime diverso
Oltre ai toni più tesi e a un lieto fine che sembra sempre sul punto di non arrivare mai, anche la serialità di Gordian è molto diversa: la serie è composta da episodi non sempre autoconclusivi ma che, anzi, hanno la tendenza a rimandarsi l’uno al successivo, in un flusso che rende tutta l’opera decisamente appassionante. Ma la differenza più profonda di Gordian rispetto ad altri suoi colleghi risiede nell’ambientazione e nelle sue atmosfere.
Sci-fi western
Gordian è, infatti, un anime post-apocalittico declinato in uno sci-fi western. I grandi panorami, le armi e i vestiti degli abitanti di Victor City, come anche il nome stesso della città, sono tutti omaggi o rimandi al cinema di genere; lo stesso Daigo s’accompagna a una pantera robot chiamata Clint. Difficile non pensare a Clint Eastwood e a Sergio Leone, vedendo anche solo una puntata.
Ancora, in molti episodi alcune inquadrature e scelte registiche indugiano nella citazione dei cliché tipici del Western: nulla di raffinato, ma comunque tutto fin troppo riconoscibile, per chi sa come guardare. Dove, invece, Gordian presenta alcuni punti deboli è nel design dei tre mecha messi a disposizione di Daigo.
Protesser, Dellinger e Garbin
Il più piccolo, il Protesser, ha l’aspetto di un giocatore di football americano ed è dotato di un’arma simile a una palla ovale: pacchiano al punto giusto, ricorda a tutti che il suo pilota è appassionato di questo sport. Salendo un po’ di dimensioni, troviamo il Dellinger: armatura mediana, armata di spada e le cui fattezze potrebbero in effetti ricordare un cavaliere medievale. Infine c’è il Garbin, la più grande delle tre che, quando le racchiude tutte, diventa Gordian.
Il punto debole di Gordian
Purtroppo, sia Garbin che la sua versione finale, Gordian, risultano particolarmente anonime e molto sottotono rispetto a quanto eravamo abituati a vedere altrove. Anche le armi del Gordian non sono nulla di memorabile e la serie ne risente, poco accattivante per un bambino con ancora negli occhi la magnificenza di un Goldrake o le linee spigolose di Mazinga Z.
Fortunatamente, però, a livelli pari agli altri anime è la sigla italiana, composta da Franco Micalizzi: sicuramente lo conoscerete per i molti film della coppia Bud Spencer e Terence Hill; suo è il tema de Lo chiamavano Trinità, cantato dai mitici Superobots, sempre per restare in tema western.
Gordian forse non è il migliore del suo genere ma, mecha a parte, non a caso tra i modelli più amati e ricercati dai collezionisti, riesce bene a ritagliarsi uno spazio nella memoria e ben merita una seconda visione, non fosse altro perché ormai siamo bimbi grandi e all’epoca ci sfuggì l’idea di una guerra impari e difficile da vincere.
La sigla completa di Gordian
Condividi il post
Titolo originale | 闘士ゴーディアン |
---|---|
Lingua originale | giapponese |
Paese | Giappone |
Anni | 1979-1981 |
Stagioni | 1 |
Episodi | 73 |
Genere | Anime Mecha |
Character design | Masaharu Kawamori |
Regia | Shigeru Yanagawa Eikichi Kojika Hidenori Yamaguci Masamune Ochiai |
Musiche | Masayuki Yamamoto Masayuki Jinbo |
Studio | Tatsunoko |
Uscita italiana | 1981 |