«Ogni decisione si somma»

È disponibile su Prime Video dal 26 Agosto un nuovo film con Sylvester Stallone, anche alla produzione con la sua Balboa Production, e che finalmente certifica il suo ingresso da protagonista in un universo supereroistico, a seguito della veloce apparizione nei Guardiani della Galassia e dopo aver donato la sua voce al delizioso King Shark in The Suicide Squad di James Gunn.

Un eroe scomparso

La pellicola in questione è Samaritan, vicenda ambientata in una città di un futuro prossimo in cui l’omonimo eroe protettore è scomparso da ben venticinque anni, probabilmente perito tra le fiamme insieme al suo acerrimo rivale Nemesis, dopo uno scontro all’ultimo sangue.

Il vecchio e il bambino

Non tutti credono alla sua morte, però. Sicuramente esclude questa possibilità il piccolo Sam, bambino che vive insieme a una madre in costante difficoltà economica nei sobborghi della città e in venerazione di Samaritan, al quale dedica disegni e ricerche per dimostrare che è ancora in vita. Sam s’arrangia svolgendo lavoretti per conto di un crudele capo malavitoso del quartiere, desideroso di fare il grande passo. La sua attenzione sarà attirata dall’anziano e taciturno dirimpettaio impiegato nella nettezza urbana, che un giorno lo tirerà fuori dai guai dimostrando capacità straordinarie.

Samaritan si posiziona su binari facilmente intuibili sin dai primi minuti e i più smaliziati capiranno immediatamente anche l’inevitabile colpo di scena finale. Il film, infatti, s’incanala subito nel solco degli action con protagonisti un piccolo da salvare e un uomo stanco e disilluso chiamato a un ultimo, ma decisivo giro di giostra. Lineare nella narrazione, la pellicola getterebbe anche diversi spunti interessanti da sviluppare, ma resta sempre molto in superficie, offrendo pochi appigli per incollare lo spettatore allo schermo.

Un’occasione persa

Infatti, Samaritan vorrebbe snodare la trama parallelamente alla risoluzione del mistero sui motivi che spinsero l’eroe a ritirarsi dal suo ruolo di vigilante della città e sul reale esito dello scontro con Nemesis, ma questo mancato approfondimento dei temi offerti, come il suo rapporto col bambino, il confine tra bene e male e soprattutto una riflessione sulle classi sociali che realmente beneficiano del lavoro dei vigilanti mascherati, rendono il film come un’occasione persa.

Non basta Stallone

Non basta l’ennesima prova convincente di Sylvester Stallone per portare Samaritan al livello che meriterebbe e che avrebbe potuto ottenere se avesse guardato più a produzioni recenti e meno agli action degli anni ’80, per esempio donando ai personaggi una qualche complessità in più e non avendo paura di abbandonare percorsi ben rodati.

Samaritan, in ogni caso, non è un film da evitare: semplicemente, va visto consapevoli d’andare incontro a una storia semplice, ma comunque in grado d’intrattenere se non si hanno grosse pretese.