Top of the flop: ovvero Waterworld e altri buchi nell’acqua
Waterworld e altri buchi nell’acqua
«Failure doesn’t kill you, it increases your desire to make something happen».
Kevin Costner
Flop like a bomb
Il cinema blockbuster è una delle industrie più remunerative al mondo: con centinaia di milioni di dollari sul piatto, maestranze che sembrano eserciti e attori di prima classe, ha saputo donare grandi film, riempiendo le sale e donando vere e proprie icone pop al pubblico. Alle volte, però, qualcosa va storto e il processo s’inverte, creando buchi economici enormi, stroncando carriere, facendo fallire gli studi, o peggio, finendo nella derisione generale, quando non nel dimenticatoio. Ecco la nostra Top of the Flop, una lista che parte da uno dei casi più clamorosi, il Waterworld di Kevin Costner, e che però vuole rendere omaggio ai grandi fallimenti.
1. Waterworld
Partendo con la precisazione che non si tratta di una classifica, è giusto partire proprio da un film fissatosi nella memoria collettiva come uno tra gli esempi più fulgidi di flop, quel Waterworld che, nel 1995, conquistò il podio di pellicola più costosa di tutti i tempi, con ben 175 milioni di dollari spesi e un Kevin Costner produttore e protagonista palmato.
Con solo 88 milioni guadagnati negli USA, una lavorazione lunga e molto travagliata, Waterworld immaginava un mondo completamente sommerso dall’acqua e solcato da pirati, capitanati da un macchiettistico Dennis Hopper e in sella a moto d’acqua arrugginite. Il film se la cavò meglio all’estero e nel mercato home video; oggi sono maturi i tempi per riconoscere come, tutto sommato, non fosse poi così male, specialmente se rapportato ad altre produzioni più meritevoli del suo triste primato.
2. Macchine mortali
Fran Walsh, Peter Jackson e Philippa Boyens è il trio che diede la luce uno degli adattamenti cinematografici più grandi di sempre, Il Signore degli Anelli. Incredibilmente, si cimentarono nella scrittura anche di un’altra opera, sempre tratta da un libro: Macchine mortali, di Philip Reeve. Il progetto era ambizioso e prevedeva dei sequel e un videogame già programmati. Il risultato? Un incredibile tonfo, costato circa 174 milioni di dollari.
Perché andò così male? Effettivamente, uscì nel 2018, in un’era dominata dai cinecomic, ed era difficile emergere per un fantasy steampunk. Inoltre, l’intero film è pieno zeppo di storyline secondarie e worldbuilding atti ad anticipare i futuri sequel, ma nel singolo capitolo contribuirono a far dimenticare la trama principale, già nulla di particolarmente attraente.
3. The lone ranger
Armie Hammer, Johnny Depp e il regista de I pirati dei Caraibi, Gore Verbinski, Hans Zimmer alla colonna sonora e Disney come casa di produzione: sulla carta, The lone ranger, film del 2013, sarebbe dovuto essere un successo senza precedenti.
Invece, dopo un weekend d’esordio al box office deludente, le polemiche sul ruolo del nativo americano dato a Johnny Depp e numerose recensioni non proprio esaltanti, il film finì per diventare uno dei flop più grandi della storia, causando a Disney perdite di circa 190 milioni di dollari. Stranamente, non fu la sua prima pellicola a bucare aspramente…
4. John Carter
In pochi, infatti, ricordano il film sul soldato sudista finito a combattere una guerra civile su Marte. Vi state chiedendo come sia stato possibile che uno script del genere abbia floppato?! Domanda assolutamente lecita, che ancora risuona nei corridoi della Disney, dal lontano 2012.
Eppure, nemmeno Andrew Stanton, l’uomo che portò alla luce Wall-E e altri capolavori della Pixar, riuscì a rendere John Carter un successo. Il film non è interamente da buttare, però la poca ispirazione dei comparti tecnico e creativo portò il pubblico a disinteressarsi velocemente e a disertare le sale, causando le dimissioni di Rich Ross, all’epoca capo dei Walt Disney Studios, e soprattutto una perdita di circa 200 milioni di dollari.
5. Corsari
Qui non parliamo di un semplice flop, ma della bomba (d’acqua) per antonomasia. Corsari, anch’esso del 1995 come Waterworld (che anno!) ha incredibili meriti. Per finanziare il film, la casa di produzione Carolco Pictures, meritevole d’aver portato nelle sale, fra i tanti, Atto di forza e Terminator 2, dovette vendere i diritti di alcune sue produzioni, come Stargate e Showgirl.
Si trattò di un flop degno di rispetto perché causò la bancarotta proprio della casa di produzione: non solo Carolco Pictures crollò, ma Corsari, coi suoi 105 milioni persi, divenne l’ultimo Guinness World Record per il più grande flop della storia che, da lì in poi, si decise di non assegnare più. Inoltre, questo film di pirati, che pur vantava Geena Davis, spaventò talmente tanto i produttori, che Hollywood non volle più investire in pellicole del genere e dieci anni dopo I pirati dei Caraibi ebbe difficoltà a ottenere il via libera dalla Disney, tant’era la paura.
6. Solo: a Star Wars Story
In tutta la nostra vita da nerd, mai avremmo pensato che il pubblico avrebbe detto basta ai film di Star Wars. Eppure, con Solo: a Star Wars Story, film del 2018 (altro anno degno di nota, a quanto pare!) Lucasfilm riceve un messaggio chiaro. Dopo una fase di produzione travagliata, che vide la separazione dai due registi scelti originariamente per il ruolo, Phil Lord e Christopher Miller, e costrinse il protagonista, Alden Ehrenreich, a prendere lezioni di recitazione con l’arrivo di Ron Howard, viste le sue scarse performance sul set, Solo: a Star Wars Story non parte col piede giusto.
Eppure, il film ricevette pareri positivi dalla critica, anche da noi in effetti, ma non riuscì a conquistare pienamente il pubblico. Probabilmente pagò le forti polemiche legate a Gli ultimi Jedi, il film di Rian Johnson che causò una vera e propria guerra civile nel fandom di Star Wars. In ogni caso, i circa 90 milioni persi portarono Disney ad annullare (per ora…) il progetto degli spin-off cinematografici dedicati all’universo narrativo creato da George Lucas, spostandolo sul piccolo schermo.
7. I cancelli del cielo
Pellicola poco nerd, I cancelli del cielo, film del 1980, ebbe il grande merito d’aver affossato una delle case di produzione più celebri della storia, la United Artists. Fondata nel 1914 da D.W. Griffith, Charlie Chaplin, Mary Pickford e Douglas Fairbanks, sarebbe dovuta essere un faro nella notte per gli artisti del cinema, oppressi da un’industria focalizzata sul profitto. Finché, dopo anni di decadenza, Michael Cimino decise di darle il colpo di grazia.
Fresco di premio Oscar per Il cacciatore, infatti, il regista mise anima, corpo e soldi (non suoi) in un progetto incredibilmente ambizioso, facendo levitare il budget, inizialmente pattuito a 11 milioni di dollari, fino a 44 milioni, un’enormità per l’epoca. Con un cast incredibile, che annoverava Jeff Bridges, Willem Dafoe (non accreditato), Isabelle Huppert, Christopher Walken e John Hurt, I cancelli del cielo fu un flop colossale, anche per via della sua durata incerta. Infatti, esistono varie cut del film, che variano dai 149 fino ai 325 minuti.
8. Justice League
Dopo la performance piuttosto opaca di Batman v Superman, il sorprendente risultato di Suicide Squad nonostante la sua bruttezza e l’ottimo Wonder Woman, il DCEU non se la stava passando benissimo. Quando fu annunciato il team up della DC Comics, anch’esso affidato alle mani di Zack Snyder, si pensò a un successo assicurato.
Una terribile tragedia familiare, però, sconvolse la vita di Zack Snyder e fu chiamato a terminare il lavoro Joss Whedon il quale, invece d’ultimare la visione del suo collega, riscrisse e rigirò gran parte del film. Il risultato fu Justice League, un collage eterogeneo di due visioni diametralmente opposte: incontrò la freddezza del pubblico e causò a Warner Bros. perdite di circa 100 milioni, dando il via alla lunga e affascinante vicenda che culminerà con la Snyder’s cut.
9. Il pianeta del tesoro
Pensate al sogno di due registi che, per anni, hanno desiderato portare il loro adattamento de L’isola del tesoro su grande schermo. Parliamo di Ron Clements e John Musker i quali, per soddisfare l’allora presidente degli studi Disney, Jeffrey Katzenberg, e ricevere il suo via libera consegnarono La sirenetta e Aladdin.
Poi, però, arrivò Hercules, deludente al botteghino. Katzenberg lascia la Disney e i due registi proposero il progetto a Roy E. Disney, figlio di Walt. Entusiasta, convinse il CEO della multinazionale, Michael Eisner, a finanziare il progetto, adattato ne Il pianeta del tesoro. Il risultato, nonostante le recensioni positive, fu un flop da 85 milioni di dollari, con la conseguente chiusura di uno degli studi di animazione della Disney. Questa storia sia da lezione per tutti: «Mai credere nei propri sogni». E nelle storie di pirati!
10. La mummia
Il successo dell’MCU ha portato tanti studi a lanciare universi cinematografici condivisi e improbabili, dal MonsterVerse di Godzilla e King Kong al Conjuringverse di James Wan. Uno di questi, in particolare, è riuscito a floppare talmente tanto d’aver stroncato ogni possibilità di piani futuri e sin dalla prima pellicola: si tratta de La mummia.
Il film con Tom Cruise avrebbe dovuto lanciare un universo cinematografico ispirato ai grandi classici horror della Universal, con piani che vedevano coinvolti Russell Crowe come Dr. Jekyll (presente infatti nella scena post credit del primo capitolo), Javier Bardem come il Mostro di Frankenstein e Johnny Depp come Uomo Invisibile. Ma La mummia fallì miseramente, con una perdita di ben 95 milioni di dollari, rispedendo ogni sogno di gloria (interconnessa) dritta nel sarcofago.
Bonus. Blade Runner 2049
Chiudiamo questa rassegna con un bonus, sul quale potremmo anche non essere d’accordo. Dopo tanti anni dal capolavoro di Ridley Scott, dunque, il talentuoso Denis Villeneuve, capace d’aver conquistato tutti con Arrival, si cimenta nel progetto più difficile della sua carriera. Con Ryan Gosling nel ruolo del replicante K, Dave Bautista in una piccola, ma significativa parte e, soprattutto, il ritorno di Harrison Ford, Blade Runner 2049 non riuscì a conquistare il pubblico, nonostante la sua oggettiva bellezza.
Ad affossare Blade Runner 2049 concorsero, secondo Ridley Scott, produttore della film, la durata eccessiva e la lentezza della narrazione. Il pubblico, così, si disinteressò a una delle pellicole più belle degli ultimi anni, tanto da lasciare che fosse superata già nel secondo weekend di proiezione da Auguri per la tua morte. Un top of the flop molto doloroso.
I vostri buchi nell’acqua
Cosa ne pensate di questa lista? Raccontateci, attraverso un commento, quali sono i vostri buchi nell’acqua preferiti, i vostri Top of the Flop del cuore. Tanto lo sappiamo che continuate a vedere Kevin Costner con le zampe da papera, se vi imbattete nell’ennesima replica di Waterworld!